Con la Legge Regionale n. 18 del 29 dicembre 2016 la Regione Umbria si avvale della Provincia di Perugia, quale Autorità Competente, per l’attività di ispezione degli impianti termici per tutto il territorio regionale.
Per la Provincia di Perugia la società concessionaria dell’attività ispettiva è l’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente.
Dall’1 agosto 2016 è attivo il Catasto Unico Regionale Impianti Termici (CURIT: http://www.curit-umbria.it) come servizio rivolto ai cittadini e operatori del settore per l'adempimento degli obblighi individuati dalla normativa vigente per le attività di installazione, manutenzione e ispezione sugli impianti termici. Il CURIT è accessibile, previa registrazione, da parte dei manutentori, delle Autorità Competenti e dei cittadini ognuno per quanto di propria competenza:
Deve essere utilizzato dai tecnici manutentori e installatori per l'inserimento degli impianti termici o l'aggiornamento di impianti già presenti, per l'acquisto dei bollini e per la trasmissione dei rapporti di controllo;
Deve essere utilizzato dalle Autorità competenti per la gestione dell'attività di accertamento documentale e delle visite ispettive degli impianti termici;
Può essere i cittadini responsabili di impianto per conoscere lo stato di manutenzione del proprio impianto.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina della Regione Umbria (http://www.regione.umbria.it/energia/impianti-termici) o del CURIT (http://www.curit-umbria.it)
L’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Perugia nasce come Società per Azioni nel 1997 nell’ambito del progetto comunitario SAVE II, su iniziativa della Provincia di Perugia, con la partecipazione di amministrazioni comunali, imprese e associazioni di categoria, e con l’Università degli Studi di Perugia come primo partner scientifico. Era tratta di una delle 35 agenzie nate in Italia nell’ambito del Progetto SAVE con scopo sociale di promuovere il miglior utilizzo delle risorse energetiche locali, di potenziare l’efficienza energetica e ricercare le condizioni ottimali di approvvigionamento energetico nel proprio territorio di riferimento. Più in generale, l’Agenzia si poneva come un catalizzatore di iniziative e di idee in campo energetico ed ambientale, come incubatrice per un nuovo dinamismo delle comunità locali nei settori, sempre più strategici, del risparmio energetico e della responsabilità ambientale.
La Regione dell’Umbria, aveva successivamente affidato alle due Agenzie provinciali di Terni e di Perugia, anche, importanti funzioni sia come strumenti operativi sul territorio, sia come soggetti privilegiati per l’informazione sulle questioni energetiche: un compito questo che riconosceva e consolidava il ruolo delle Agenzie nel settore energetico in Umbria. Questo impegno sul territorio ha rappresentato però una parte, seppure rilevante, della nostra attività nel convincimento che ogni intervento locale su questioni così rilevanti come quelle energetiche debba inquadrarsi in una dimensione di coordinamento e di confronto ampia e complessiva l’AEA ha contribuito nell’ottobre del ‘99 alla costituzione di RENAEL, la Rete nazionale delle Agenzie energetiche locali, un organismo che ha il compito di rappresentare e collegare le agenzie italiane, specialmente nei rapporti con i livelli istituzionali nazionali. Proprio questa funzione di raccordo tra globale e locale, tra dimensione pubblica e privata, tra ricerca ed applicazione pratica ha rappresentato la chiave di volta di un approccio alle questioni energetiche in cui le Agenzie energetiche locali svolgevano un ruolo di grande interesse.
Al ruolo di “catalizzatore-incubatrice” per le energie locali, ogni Agenzia SAVE associava inoltre un “valore aggiunto” di grande rilevanza, cioè l’attivazione di partnership con le altre agenzie energetiche in Italia, e in Europa. Attraverso la condivisione delle esperienze e dei risultati, il trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione, la messa a punto corale di progetti ed iniziative da applicare alle peculiarità dei rispettivi territori, ogni agenzia diventa il terminale attivo di un sistema integrato capace di coniugare su scala regionale e locale una dimensione globale di lavoro e di ricerca, applicando in via operativa quell’ approccio “glocal” (globale-locale) ormai affermato nelle buone pratiche in campo energetico mondiale. L’Agenzia per l’energia e l’ambiente della Provincia di Perugia ha utilizzato con convinzione questa sua capacità, attivando partnership tecnico-scientifiche ed operative con agenzie di tutta Europa. Gran parte dei progetti portati avanti dalla nostra Agenzia è frutto di queste collaborazioni e proprio grazie a questa apertura di orizzonti l’Agenzia di Perugia ha potuto autorevolmente proporsi sia come “testa pensante”, sia come “braccio operativo” per tutti quei soggetti pubblici o privati interessati all’ottimizzazione del proprio management energetico.
Il whistleblowing è lo strumento di compliance aziendale volto a incoraggiare le segnalazioni, di violazioni o irregolarità che ledono l’integrità di una società, e a tutelare sia l’azienda sia colui che procede alla segnalazione, garantendo a quest’ultimo un sistema protezionistico basato sulla tutela della riservatezza e sul divieto di applicazione di misure ritorsive.
AEA srl ha adottato il Modello ex D.lgs. n. 231/2001 quindi il canale interno di segnalazione whistleblowing è il mezzo idoneo a garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, che consente ai soggetti apicali o subordinati di effettuare segnalazioni riguardanti condotte illecite rilevanti ai fini 231, in linea con le previsioni dell’art. 6, comma 2 bis, del D.lgs. n. 231/2001. Oggetto della segnalazione sono le informazioni, compresi i fondati sospetti, riguardanti le violazioni commesse o che, sulla base di elementi concreti, potrebbero essere commesse nella Società, nonché gli elementi riguardanti le condotte volte a occultare tali violazioni. È necessario che la segnalazione sia il più possibile circostanziata. La segnalazione non può riguardare informazioni che sono già totalmente di dominio pubblico, notizie prive di fondamento e le c.d. “voci di corridoio”.
Sono legittimate a segnalare le persone che operano nel contesto lavorativo della Società in qualità di:
Le segnalazioni possono essere trasmesse attraverso i seguenti canali appositamente predisposti:
Il segnalante, collegandosi all’apposita piattaforma web, deve fornire, attraverso un percorso standard con inserimenti obbligati, tutti gli elementi utili a consentire al Presidente dell’Organismo di Vigilanza di procedere alle dovute e appropriate verifiche e accertamenti a riscontro della fondatezza dei fatti oggetto di segnalazione.
È utile anche allegare documenti che possano fornire elementi di fondatezza dei fatti oggetto di segnalazione.
Le segnalazioni saranno prese in considerazione solo se adeguatamente dettagliate e circostanziate, se prive di manifesta portata strumentale ed emulativa, diffamatoria o calunniosa.
Non sono meritevoli di tutela le segnalazioni fondate su meri sospetti o voci o contenenti informazioni che il segnalante sa essere false.
Al termine dell’inserimento della segnalazione, il sistema genera in automatico un codice numerico che permette al segnalante di:
Laddove la segnalazione appare, ad una prima valutazione sommaria, di eventuale rilevanza sul piano 231, il Presidente dell’Organismo di Vigilanza informa l’Organismo di Vigilanza.
Qualora la segnalazione interna sia presentata a un soggetto diverso dal Presidente dell’Organismo di Vigilanza, attraverso qualsiasi diverso canale, il ricevente dovrà trasmetterla, entro sette giorni dal suo ricevimento, al Presidente dell’Organismo di Vigilanza, dando contestuale notizia della trasmissione alla persona segnalante. In tal caso, al fine di godere delle tutele previste dal D.lgs. n. 24/2023 (cfr. tutela del segnalante), il segnalante dovrà specificare nell’oggetto che trattasi di “SEGNALAZIONE WHISTLEBLOWING”.
Il Presidente dell’Organismo di Vigilanza svolge le attività di seguito descritte:
La segnalazione è considerata inammissibile per:
In base a quanto disposto dall’art. 6 del D.lgs. n. 24/2023, la persona segnalante può effettuare una segnalazione esterna se, al momento della presentazione della stessa, ricorre una delle seguenti condizioni:
Laddove il Presidente dell’Organismo di Vigilanza – gestore del canale interno – versi in un’ipotesi di conflitto di interessi rispetto ad una specifica segnalazione (in quanto, ad esempio, soggetto segnalato o segnalante), si ritiene che ricorra una delle condizioni per effettuare una segnalazione esterna, non potendo essere assicurato che alla segnalazione sia dato efficace seguito.
La segnalazione esterna è indirizzata all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) tramite i canali dalla stessa attivati (cfr. sito web ANAC). Le segnalazioni esterne possono essere effettuate:
La segnalazione esterna presentata a un soggetto diverso dall’ANAC è trasmessa a quest’ultima, entro sette giorni dalla data del suo ricevimento, dando contestuale notizia della trasmissione alla persona segnalante.
L’ANAC svolge le seguenti attività:
L’ANAC dispone, inoltre, l’invio delle segnalazioni aventi a oggetto informazioni sulle violazioni che non rientrano nella propria competenza alla competente autorità amministrativa o giudiziaria, ivi comprese le istituzioni, gli organi o gli organismi dell’Unione Europea, e dà contestuale avviso alla persona segnalante dell’avvenuto rinvio.
L’autorità amministrativa competente svolge l’attività di cui alle precedenti lettere c), d), e), f) e g) e garantisce, anche tramite ricorso a strumenti di crittografia, la riservatezza dell’identità della persona segnalante, della persona coinvolta e della persona menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.
L’ANAC può non dare seguito alle segnalazioni che riportano violazioni di lieve entità e procedere alla loro archiviazione.
La persona segnalante che effettua una divulgazione pubblica beneficia della protezione prevista dal D.lgs. n. 24/2023 se, al momento della divulgazione pubblica, ricorre una delle seguenti condizioni:
Divulgare pubblicamente vuol dire rendere di pubblico dominio informazioni sulle violazioni tramite la stampa o mezzi elettronici o comunque tramite mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone.
Nella divulgazione pubblica, ove il soggetto riveli volontariamente la propria identità, non viene in rilievo la tutela della riservatezza, ferme restando tutte le altre forme di protezione previste dal D.lgs. n. 24/2023.
La persona che, nell’ambito della propria attività lavorativa/professionale, sia venuta a conoscenza degli illeciti (presunti o effettivi) compresi nell’ambito oggettivo di cui al D.lgs. n. 24/2023 (cfr. “cosa si può segnalare”) può anche valutare di rivolgersi alle Autorità nazionali competenti, giudiziarie e contabili.
Qualora il soggetto segnalante rivesta la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, anche laddove lo stesso abbia effettuato una segnalazione attraverso i canali interni o esterni previsti dal D.lgs. n. 24/2023, non è esonerato dall’obbligo – in virtù di quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 331 c.p.p. e degli artt. 361 e 362 c.p – di denunciare alla competente Autorità giudiziaria o contabile i fatti penalmente rilevanti e le ipotesi di danno erariale.
Resta fermo che, laddove il soggetto segnalante denunci un reato all’Autorità giudiziaria ai sensi degli artt. 361 o 362 c.p. e poi venga discriminato per via della segnalazione, potrà beneficiare delle tutele previste dal D.lgs. n. 24/2023 per le ritorsioni subite.
Anche gli uffici delle Autorità giurisdizionali cui è sporta la denuncia sono tenuti al rispetto delle regole sulla tutela della riservatezza e del contenuto delle segnalazioni di cui al D.lgs. n. 24/2023.
Le segnalazioni non possono essere utilizzate oltre quanto necessario per dare adeguato seguito alle stesse.
L’identità della persona segnalante e qualsiasi altra informazione/elemento della segnalazione – inclusa la documentazione ad essa allegata – da cui può evincersi, direttamente o indirettamente, tale identità non possono essere rivelate, senza il consenso espresso della stessa persona segnalante, a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni, espressamente autorizzate a trattare tali dati ai sensi degli articoli 29 e 32, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2016/679 e dell’articolo 2-quaterdecies del codice in materia di protezione dei dati personali di cui al D.lgs. n. 196/2003.
Pertanto, il trattamento di tali elementi da parte del Presidente dell’Organismo di Vigilanza sarà improntato alla massima cautela, a cominciare dall’oscuramento dei dati qualora, per ragioni istruttorie, altri soggetti (interni o esterni) ne debbano essere messi a conoscenza. In questa ipotesi, il Presidente dell’Organismo di Vigilanza non trasmette la segnalazione a tali soggetti, ma solo gli esiti delle verifiche eventualmente condotte, e presta la massima attenzione per evitare che dalle informazioni e dai fatti descritti si possa risalire all’identità del segnalante.
La violazione della riservatezza dell’identità del segnalante è fonte di responsabilità disciplinare sia per il Presidente dell’Organismo di Vigilanza sia per tutti gli altri soggetti che possano conoscere la segnalazione, con i dati e le informazioni in essa contenuti (gruppo di lavoro a supporto del Presidente dell’Organismo di Vigilanza).
In caso di successiva trasmissione della segnalazione alle Autorità competenti, il Presidente dell’Organismo di Vigilanza deve evidenziare all’Autorità che si tratta di segnalazione pervenuta da un soggetto cui l’ordinamento riconosce la tutela rafforzata della riservatezza propria del whistleblowing, previa notifica al segnalante.
Nell’ambito del procedimento penale, l’identità della persona segnalante è coperta dal segreto nei modi e nei limiti previsti dall’articolo 329 del codice di procedura penale.
Nell’ambito del procedimento dinanzi alla Corte dei conti, l’identità della persona segnalante non può essere rivelata fino alla chiusura della fase istruttoria.
Nell’ambito del procedimento disciplinare attivato dalla Società contro il presunto autore della condotta segnalata, l’identità della persona segnalante non può essere rivelata, ove la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, anche se conseguenti alla stessa. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell’identità della persona segnalante sia indispensabile per la difesa dell’incolpato, la segnalazione sarà utilizzabile ai fini del procedimento disciplinare solo in presenza del consenso espresso della persona segnalante alla rivelazione della propria identità. In tal caso, è dato avviso alla persona segnalante mediante comunicazione scritta delle ragioni della rivelazione dei dati riservati, nonché nelle procedure di segnalazione interna ed esterna quando la rivelazione della identità della persona segnalante e delle informazioni da cui la stessa può evincersi è indispensabile anche ai fini della difesa della persona coinvolta.
La Società, l’ANAC, nonché le autorità amministrative cui l’ANAC trasmette le segnalazioni esterne di loro competenza, tutelano l’identità delle persone coinvolte [persone fisiche o giuridiche menzionate nelle segnalazioni come persone alle quali le violazioni segnalate sono attribuite o come persone comunque implicate nelle violazioni] e delle persone menzionate nella segnalazione fino alla conclusione dei procedimenti avviati in ragione della segnalazione nel rispetto delle medesime garanzie previste in favore della persona segnalante.
La segnalazione è sottratta all’accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della L. n. 241/1990, nonché dagli articoli 5 e seguenti del D.lgs. n. 33/2013.
Nelle procedure di segnalazione interna ed esterna, la persona coinvolta può essere sentita, ovvero, su sua richiesta, è sentita, anche mediante procedimento cartolare attraverso l’acquisizione di osservazioni scritte e documenti.
Quando è accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilità penale della persona segnalante per i reati di diffamazione o di calunnia o comunque per i medesimi reati commessi con la denuncia all’autorità giudiziaria o contabile ovvero la sua responsabilità civile, per lo stesso titolo, nei casi di dolo o colpa grave, le tutele qui descritte non sono garantite e alla persona segnalante o denunciante è irrogata una sanzione disciplinare.
Per ritorsione si intende qualsiasi comportamento, atto od omissione, anche solo tentato o minacciato, posto in essere in ragione della segnalazione, della denuncia all’autorità giudiziaria o contabile o della divulgazione pubblica e che provoca o può provocare alla persona segnalante o alla persona che ha sporto la denuncia, in via diretta o indiretta, un danno ingiusto.
Di seguito sono indicate, a titolo esemplificativo e non esaustivo, talune fattispecie che costituiscono ritorsioni:
La dichiarazione di nullità degli atti ritorsivi spetta all’autorità giudiziaria.
L’autorità giudiziaria adotta tutte le misure, anche provvisorie, necessarie ad assicurare la tutela alla situazione giuridica soggettiva azionata, ivi compresi:
In caso di domanda risarcitoria presentata all’autorità giudiziaria dal soggetto segnalante, se tale psoggetto dimostra di aver effettuato, ai sensi del D.lgs. n. 24/2023, una segnalazione, una divulgazione pubblica o una denuncia all’autorità giudiziaria o contabile e di aver subito un danno, si presume, salvo prova contraria, che il danno sia conseguenza di tale segnalazione, divulgazione pubblica o denuncia all’autorità giudiziaria o contabile.
Non è punibile il soggetto segnalante che rileva o diffonde informazioni sulle violazioni:
La scriminante penale opera quando, al momento della rivelazione o diffusione, vi siano fondati motivi per ritenere che la rivelazione o diffusione delle stesse informazioni sia necessaria per svelare la violazione e la segnalazione, la divulgazione pubblica o la denuncia all’autorità giudiziaria o contabile è effettuata nelle modalità richieste.
Quando ricorrono le ipotesi di cui sopra, è esclusa altresì ogni ulteriore responsabilità, anche di natura civile o amministrativa.
Salvo che il fatto costituisca reato, è esclusa la responsabilità, anche di natura civile o amministrativa, per l’acquisizione delle informazioni sulle violazioni o per l’accesso alle stesse.
Presso l’ANAC è istituito l’elenco degli enti del Terzo settore che forniscono alle persone segnalanti misure di sostegno.
L’elenco, pubblicato dall’ANAC sul proprio sito, contiene gli enti del Terzo settore che esercitano, secondo le previsioni dei rispettivi statuti, le attività di cui all’articolo 5, comma 1, lettere v) e w), del D.lgs. n. 117/2017, e che hanno stipulato convenzioni con l’ANAC.
Sono misure di sostegno le informazioni, l’assistenza e le consulenze a titolo gratuito:
Ogni trattamento dei dati personali, compresa la comunicazione tra le autorità competenti, è effettuato a norma del regolamento (UE) 2016/679, del D.lgs. n. 196/2003 e del D.lgs. n. 51/2018.
La comunicazione di dati personali da parte delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell’Unione Europea è effettuata in conformità del regolamento (UE) 2018/1725.
I dati personali che manifestamente non sono utili al trattamento di una specifica segnalazione non sono raccolti o, se raccolti accidentalmente, sono cancellati immediatamente.
I diritti di cui agli articoli da 15 a 22 del regolamento (UE) 2016/679 possono essere esercitati nei limiti di quanto previsto dall’articolo 2-undecies del D.lgs. n. 196/2003.
I trattamenti di dati personali relativi al ricevimento e alla gestione delle segnalazioni sono effettuati dalla Società – nell’ambito delle segnalazioni interne -, dall’ANAC – nell’ambito delle segnalazioni esterne -, e dalla autorità competenti cui le segnalazioni vengono trasmesse, in qualità di titolari del trattamento, nel rispetto dei principi di cui agli articoli 5 e 25 del regolamento (UE) 2016/679 o agli articoli 3 e 16 del D.lgs. n. 51/2018, fornendo idonee informazioni alle persone segnalanti e alle persone coinvolte ai sensi degli articoli 13 e 14 del medesimo regolamento (UE) 2016/679 o dell’articolo 11 del citato D.lgs. n. 51/2018, nonché adottando misure appropriate a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.
Le segnalazioni, interne ed esterne, e la relativa documentazione sono conservate per il tempo necessario al trattamento della segnalazione e comunque non oltre cinque anni a decorrere dalla data della comunicazione dell’esito finale della procedura di segnalazione, nel rispetto degli obblighi di riservatezza di cui all’articolo 12 del D.lgs. n. 24/2023 e del principio di cui agli articoli 5, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/679 e 3, comma 1, lettera e), del D.lgs. n. 51/2018.
Se per la segnalazione (esterna) si utilizza una linea telefonica registrata o un altro sistema di messaggistica vocale registrato, la segnalazione, previo consenso della persona segnalante, è documentata a cura del personale addetto mediante registrazione su un dispositivo idoneo alla conservazione e all’ascolto oppure mediante trascrizione integrale. In caso di trascrizione, la persona segnalante può verificare, rettificare o confermare il contenuto della trascrizione mediante la propria sottoscrizione.
Se per la segnalazione (esterna) si utilizza una linea telefonica non registrata o un altro sistema di messaggistica vocale non registrato, la segnalazione è documentata per iscritto mediante resoconto dettagliato della conversazione a cura del personale addetto. La persona segnalante può verificare, rettificare e confermare il contenuto della trascrizione mediante la propria sottoscrizione.
Quando, su richiesta della persona segnalante, la segnalazione è effettuata oralmente nel corso di un incontro con il personale addetto, essa, previo consenso della persona segnalante, è documentata a cura del personale addetto mediante registrazione su un dispositivo idoneo alla conservazione e all’ascolto oppure mediante verbale. In caso di verbale, la persona segnalante può verificare, rettificare e confermare il verbale dell’incontro mediante la propria sottoscrizione.
La campagna di sensibilizzazione per la manutenzione periodica degli impianti termici promossa dall’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente ha un claim di facile comprensione: “Impianto sicuro verde futuro!”, per raggiungere tutti i settori della popolazione e sensibilizzare i cittadini sul corretto utilizzo dell’impianto termico tramite spot televisivi, passaggi in radio ed eventi invitandoli a controllare il proprio impianto a beneficio sia della sicurezza degli edifici nei quali sono installati che dell’ambiente. Questo è possibile grazie alla preziosa collaborazione di professionisti in grado di garantire la perfetta manutenzione dei nostri impianti.
Il responsabile dell’impianto, ovvero il conducente dello stesso, ha l’obbligo di tenerlo regolarmente a manutenzione, quindi deve rivolgersi a un manutentore di fiducia e far effettuare i controlli di manutenzione (obbligatoria per tutti gli impianti) e il controllo d’efficienza energetica con il bollino (obbligatorio per le caldaie di potenza termica maggiore di 10 KW e per impianti di raffrescamento con potenza termica superiore a 12kw).
Il cittadino, rivolgendosi al manutentore di fiducia per i controlli periodici, non solo riceverà il bollino e vedrà il proprio impianto correttamente registrato nel
Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (CURIT-UMBRIA), ma avrà anche la garanzia di avere un impianto sicuro, più efficiente e meno inquinante.
L’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico (es. caldaie per riscaldamento, pompe di calore, macchine frigorifere etc.) e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabile dell’impianto (proprietario,occupante etc.) che può delegarli ad un terzo (terzo responsabile) conformemente a quanto stabilito nell’art. 6 del D.P.R. n. 74/2013.
Il responsabile dell’impianto o il terzo responsabile da questi delegato deve ottemperare agli obblighi di:
“Controllo e manutenzione impianti termici”
“Controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici” nonché agli obblighi di comunicazione in caso di cambio di responsabilità e/o delega.
Gli installatori ed i manutentori degli impianti termici, nell’ambito delle rispettive responsabilità, devono definire e dichiarare esplicitamente al committente o all’utente, in forma scritta e facendo riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell’impianto o del fabbricante degli apparecchi, quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l’impianto da loro installato o manutenuto e con quale frequenza dette operazioni vadano effettuate.
Al termine delle operazioni di controllo e manutenzione l’operatore redige e sottoscrive un rapporto di controllo tecnico utilizzando i modelli previsti da normativa.
Sono soggetti a controllo gli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva di cui alla DGR 1431/2016.
Il controllo di efficienza energetica viene effettuato secondo le seguenti cadenze:
Tipologia Impianto | Alimentazione | Potenza termica nominale utile (kW) | Cadenza (anni) |
---|---|---|---|
Impianti con generatore
di calore a fiamma | Generatori alimentati a combustibile liquido o solido non rinnovabile (es. gasolio) | 10<P<100 | 2 |
P≥100 | 1 | ||
Generatori alimentati a gas, metano o GPL | 10<P<100 | 4 | |
P≥100 | 2 | ||
Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore | Macchine frigorifere e/o pompe di calore a compressione di vapore ad azionamento elettrico e macchine frigorifere e/o pompe di calore ad assorbimento a fiamma diretta | 12<P<100 | 4 |
P≥100 | 2 | ||
Pompe di calore a compressione di vapore azionate da motore endotermico | P≥12 | 4 | |
Pompe di calore ad assorbimento alimentate con energia termica | P≥12 | 2 | |
Impianti alimentati
da teleriscaldamento |
Sottostazione di scambio termico da rete ad utenza | P>10 | 4 |
Impianti cogenerativi | Microcogenerazione | Pel <50 | 4 |
Unità cogenerative | Pel≥50 | 2 |
Il controllo di efficienza energetica deve essere inoltre effettuato: all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, a cura dell’installatore; nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come per esempio il generatore di calore; nel caso di interventi che non rientrino tra quelli periodici,ma tali da poter modificare l’efficienza energetica.
In occasione del controllo di efficienza energetica l’operatore redige e sottoscrive un rapporto di controllo di efficienza energetica utilizzando i modelli previsti da normativa.
Il controllo di efficienza energetica è complementare e non sostitutivo delle operazioni di controllo e manutenzione degli impianti termici (punto A).
L’originale del rapporto di controllo è rilasciato al responsabile dell’impianto che lo sottoscrive e lo allega al libretto di impianto mentre la copia, sottoscritta per presa visione dal responsabile dell’impianto, è conservata dal soggetto che effettua il controllo ( manutentore), il quale provvede alla trasmissione in via telematica all’Autorità competente entro e non oltre 60 giorni dall’effettuazione del controllo.
Il contributo (Bollino) viene versato in occasione del controllo di efficienza energetica (punto B).
Il costo omnicomprensivo di ciascun “Bollino” è pari a 15,00 € su tutto il territorio regionale.
Il “Bollino” è fornito al responsabile dell’impianto dal manutentore e/o installatore che provvede al suo acquisto presso le Autorità competenti e lo appone sul rapporto di controllo di efficienza energetica, sia sull’originale che sulla copia.
Il contributo viene determinato sulla base della fascia di potenza entro la quale ricade l’impianto.
L’importo del contributo, in funzione della potenza dell’impianto termico, è indicato nelle seguenti tabelle:
GENERATORI A FIAMMA | |
---|---|
Poteza utile nominale complessiva dell'impianto (kW) | Contributo |
Fino a 100 | 1 bollino |
Da 101 a 200 | 3 bollini |
Da 201 a 300 | 5 bollini |
Superiori a 300 | 7 bollini |
ALTRE TIPOLOGIE DI IMPIANTI | |
---|---|
Tipologia di impianto | Contributo |
Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore
aventi potenza utile nominale complessiva fino a 100 kW |
1 bollino |
Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore
aventi potenza utile nominale complessiva > 100 kW |
3 bollini |
Impianti alimentati da teleriscaldamento (sottostazioni) | 1 bollino |
Impianti cogenerativi | 7 bollini |
Sono considerati impianti termici e/o generatori disattivati quelli privi di parti essenziali senza le quali l’impianto termico e/o il generatore non può funzionare e quelli non collegati a nessuna fonte di energia.
Tale disattivazione dovrà essere effettuata a cura del manutentore il quale dovrà annotarla nel libretto d’impianto. I responsabili degli impianti termici, nei quali è stato disattivato l’intero impianto o singoli generatori, devono trasmettere all’AEA, entro 30 giorni dalla data di disattivazione, apposita dichiarazione il cui modello è allegato alla DGR 1431/2016.
Una copia di tale dichiarazione sarà allegata al libretto d’impianto.
L’eventuale riattivazione può avvenire solo dopo l’esecuzione di un intervento di manutenzione e controllo di efficienza energetica e la conseguente trasmissione del relativo rapporto all’Autorità competente.
Ogni anno siamo costretti ad assistere a casi di intossicazione da monossido di carbonio – un gas altamente tossico -a causa di impianti vecchi, difettosi e mal curati.
La corretta manutenzione e la prova dei fumi sono l’unica garanzia per avere in casa uno strumento che genera calore e non un killer.
Lo scoppio della caldaia, la diffusione di monossido di carbonio nell’ambiente, l’esplosione delle canna fumaria sono i pericoli più evidenti, in alcuni casi addirittura mortali, che possono originarsi dal cattivo funzionamento di un impianto.
Le norme che impongono l’obbligo dei controlli sull’effettiva manutenzione sono, quindi, un’ulteriore garanzia di sicurezza.
Mantenere l'impianto di riscaldamento della propria abitazione sempre efficiente ed in regola è semplice.
Basta seguire le norme di gestione e manutenzione previste dalla legge per ridurre consumi e rischi in casa.
Per una corretta gestione dell'impianto:
Occorre conoscere il periodo dell’anno durante il quale è consentito tenere in funzione gli impianti di riscaldamento ed il numero massimo di ore al giorno previste dalla legge. Tali limiti dipendono dal clima della località dove è ubicato l’edificio e dal tipo di impianto. Per conoscere limiti di orario e periodi della tua zona climatica rivolgiti al Comune di riferimento.
Occorre mantenere una temperatura media degli ambienti non superiore a 20° C (con una tolleranza di 2° C)
Per una corretta manutenzione dell'impianto:
Rivolgersi sempre ad una ditta abilitata (tecnico manutentore / installatore abilitato) per tutte le operazioni di controllo e manutenzione.
Le associazioni di categoria e le Camere di commercio vi potranno fornire gli elenchi o comunque utili indicazioni in merito.
Conservare tutta la documentazione relativa all'impianto termico di climatizzazione invernale o impianto di climatizzazione estiva:
Il libretto di climatizzazione estiva/invernale
Dichiarazione di conformità: per impianti costruiti dopo il 13/03/90 oppure
il documento equivalente (allegato F UNI 1073/1998) per impianti costruiti prima del 13/03/1990 oppure
dichiarazione di rispondenza per impianti eseguiti prima del 27/03/2008 (entrata in vigore del D.M. 37/08) nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile
Copie delle dichiarazioni attestanti il controllo tecnico dell'impianto, che ti vengono consegnate a seguito dei controlli/manutenzione
Per gli impianti autonomi (con potenza inferiore a 35 kW) la legge italiana individua nella persona che occupa l'alloggio (anche se non è il proprietario) il responsabile dell'impianto di riscaldamento. Spetta quindi a lui il compito di gestire correttamente l'impianto e provvedere, rivolgendosi a personale abilitato, alla manutenzione periodica. Chi non lo fa è responsabile per eventuali danni causati da malfunzionamenti ed incorre nelle sanzioni previste dalla legge.
Soltanto un impianto controllato da parte di personale abilitato e specializzato è sicuro. La verifica periodica dell'impianto non può quindi essere un'operazione improvvisata svolta autonomamente o ricorrendo a personale non abilitato. Il corretto controllo della caldaia ne ottimizza il funzionamento minimizzando la possibilità di incidenti e di immissione di scarichi pericolosi all'interno dell'ambiente domestico.
La caldaia è come la tua automobile. Le verifiche periodiche effettuate da personale specializzato la rendono affidabile ed efficiente garantendo migliori prestazioni e minori consumi di combustibile. Questo significa risparmiare in maniera significativa sui costi relativi al riscaldamento.
Ogni caldaia per funzionare ha bisogno di scaricare i fumi della combustione nell'ambiente esterno. Oltre ad altre sostanze inquinanti questi fumi contengono anidride carbonica, uno dei principali responsabili dell'effetto serra. Ridurre i consumi attraverso la corretta manutenzione della caldaia permette di bruciare meno combustibile (risorse naturali) e diminuire l'immissione in atmosfera dei fumi di scarico.
Con l’uso, all’interno della caldaia, possono generarsi dei depositi che ostacolano la trasmissione del calore all’acqua causando la dispersione del calore prodotto. Anche la cattiva regolazione del bruciatore può provocare fughe di calore . La manutenzione costante del generatore di calore può, da sola, garantire un risparmio in bolletta tra il 5% ed il 10%, limitando anche i costi per la sostituzione delle parti del generatore di calore soggette ad usura. Ciò significa : minori costi, perché gli impianti bruciano meno combustibile a parità di calore prodotto, e riduzione dell’inquinamento, perché si limita l’emissione in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra.
L’efficienza di una caldaia viene quantificata con il rendimento di combustione, che rappresenta la percentuale dell’energia derivante dalla combustione trasferita al fluido termovettore. Se la nostra caldaia ha un rendimento, per esempio, dell’88%, vuol dire che per 1 euro speso per l’acquisto di combustibile, 0,88 centesimi di euro vengono sfruttati come calore utile e 0,12 centesimi finiscono in “fumo” nei gas di scarico. Una caldaia vecchia ed in cattivo stato di manutenzione, che, sempre per ipotesi, abbia un rendimento attorno al 75%, sprecherà in atmosfera, inquinando più del necessario l’aria che respiriamo, più di 0,25 centesimi dell’euro speso.
Ridurre la temperatura di casa di solo 1° C può evitare l’emissione di circa 300 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Programmando il termostato di casa in modo da abbassare la temperatura di notte o quando non si è in casa si risparmia circa 440 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Questo risultato è basato sul calcolo che il riscaldamento, oltre ad essere responsabile del 14% circa del totale delle emissioni europee di gas e effetto serra, è anche responsabile del 70% del consumo energetico dei privati cittadini e del 70% delle emissioni di gas ad effetto serra dovute ai consumi privati (imputabili al riscaldamento).
E’ stato quindi calcolato che si risparmia il 7,5% (media tra 5 e 10 %) di energia per ogni grado centigrado di temperatura in meno.
Un buon isolamento dell’abitazione permette di evitare il rilascio in atmosfera di 630 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
Si calcola che un’abitazione media in Europa consumi 10.000 kWh/anno per il riscaldamento; le emissioni di CO2 dovute al riscaldamento sono pari a 250 g/kWh.
Un migliore isolamento di tetti, pareti e pavimenti può portare ad un risparmio energetico del 50%, ma ricorrendo alle migliori tecnologie disponibili si può arrivare al 90%.
Con poca spesa si possono installare le valvole termostatiche sui termosifoni: ciò permette di regolare la temperatura ideale in ogni stanza della casa.
Le valvole termostatiche regolano automaticamente il flusso dell’acqua calda in base alla temperatura scelta, deviandola nelle stanze più fredde o diminuendo il consumo complessivo.
L’ispezione sull’impianto termico è annunciata al responsabile dell’impianto, a cura dell’Autorità competente, con almeno 15 giorni d’anticipo mediante apposita cartolina d’avviso su cui sono indicati il giorno e la fascia oraria.
La Regione Umbria, con DGR 1431/2016, ha stabilito il costo dell’attività ispettiva in ragione delle fasce di potenza dell’impianto termico come riportato nelle seguenti tabelle:
Generatori di calore a fiamma | |
---|---|
Poteza al focolare nominale complessiva dell'impianto |
Importo in €
(IVA compresa) |
Inferiore a 35 kW | € 140,00 |
Da 35,1 kW a 116 kW | € 200,00 |
Da 116,1 kW a 350 kW | € 250,00 |
Superiore a 350 kW | € 300,00 |
Altre tipologie d'impianto | |
---|---|
Tipologia impianto |
Importo in €
(IVA compresa) |
Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore
aventi potenza utile nominale complessiva fino a 100 kW |
€ 100,00 |
Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore
aventi potenza utile nominale complessiva > 100 kW |
€ 200,00 |
Impianti alimentati da teleriscaldamento (sottostazioni) | € 100,00 |
Impianti cogenerativi | € 300,00 |
Nel caso in cui l’impianto sia servito da più generatori, la potenza nominale complessiva dell’impianto è determinata dalla somma delle potenze nominali dei singoli generatori.
L’addebito come rimborso spese per “mancato appuntamento”, calcolato in modo forfettario, è di € 30 (iva compresa) da sommarsi al costo dell’ispezione.
Le modalità di pagamento dei corrispettivi di cui sopra sono stabilite dal gestore o dall’ente che effettuerà i controlli.
Ai fini degli obiettivi del miglioramento dell'efficienza energetica le ispezioni sono programmate, a partire dagli impianti con età superiore a 15 anni, in base ai seguenti ulteriori criteri e priorità:
Impianti per i quali non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica;
Impianti per i quali risulti la non riconducibilità a rendimenti superiori a quelli stabiliti nell’Allegato B del D.P.R. n. 74/2013;
Rilievo di criticità nella fase di accertamento;
Secondo l’ordine e le cadenze riportate nella seguente tabella, in funzione delle potenze e delle tipologie degli impianti:
Servizio | Alimentazione |
Potenza termica utile nominale(1) |
Accertamenti e cadenza delle ispezioni sul 100% degli impianti |
---|---|---|---|
Climatizzazione
invernale o produzione di acqua calda sanitaria |
Gas Metano o GPL | Compreso tra 10 kW e 100 kW |
Accertamento del rapporto
di controllo dell'efficienza energetica |
Superiore a 100kW | Ispezione ogni 4 anni | ||
Combustibile liquido o solido non rinnovabile |
Compresa tra 10 kW e 20 kW |
Accertamento del rapporto
di controllo dell'efficienza energetica |
|
Compresa tra 20 kW e 100 kW | Ispezione ogni 4 anni | ||
Superiore a 100 kW | Ispezione ogni 2 anni | ||
Tutti(2) |
Macchine frigorifere/Pompe di calore |
Compreso tra 12 kW e 100 kW |
Accertamento del rapporto
di controllo dell'efficienza energetica |
Superiore a 100kW | Ispezione ogni 4 anni | ||
Cogenerazione e
teleriscaldamento |
Superiore a 100kW |
Accertamento del rapporto
di controllo dell'efficienza energetica |
I limiti degli intervalli sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle macchine frigorifere che servono lo stesso impianto.
Climatizzazione invernale, climatizzazione estiva, produzione di acqua calda sanitaria.
Come illustrato nella tabella sopra l’accertamento del rapporto di controllo di efficienza energetica inviato dal manutentore è ritenuto sostitutivo dell’ispezione per gli impianti di potenza termica utile nominale complessiva compresa tra 10 kW e 100 kW, alimentati a gas (metano e GPL), destinati alla climatizzazione invernale e alla produzione di acqua calda sanitaria, nonché per gli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale complessiva compresa tra 12 e 100 kW comunque, ai sensi dell’art. 9 del D.P.R. 74/2013, l’Autorità competente provvede all’accertamento dei rapporti di controllo di efficienza energetica pervenuti e, qualora ne rilevi la necessità, si attiva, anche programmando un’ispezione con addebito, presso i responsabili degli impianti affinché questi ultimi procedano agli adeguamenti eventualmente necessari.
L’ispezione comprende una valutazione di efficienza energetica del generatore, una stima del suo corretto dimensionamento rispetto al fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale ed estiva dell’edificio con riferimento al progetto dell’impianto, se disponibile, nonché una consulenza sui possibili interventi atti a migliorare il rendimento energetico dell’impianto in modo economicamente conveniente.
L’ispettore o verificatore, che dovrà avere libero accesso agli impianti, controllerà che gli stessi siano gestiti, eserciti e manutenuti in modo conforme ai disposti della Legislazione e alle normative tecniche applicabili.
Di ciò verrà dato atto previa compilazione di verbale di visita "Rapporto di Prova" che dovrà essere sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto, o da suo delegato, in triplice copia, una delle quali sarà consegnata al responsabile dell’impianto, o a suo delegato, che ne curerà la conservazione.
Durante l’ispezione dovrà essere disponibile da parte dell’utente la seguente documentazione:
Il libretto di impianto regolarmente compilato comprensivo, almeno, dell’ultimo rapporto di efficienza energetica;
Le istruzioni riguardanti la manutenzione di cui all’art. 7 commi 1, 2, 3 e 4 del D.P.R.n. 74/2013;
La dichiarazione di conformità o la dichiarazione di rispondenza ai sensi del D.M.37/08;
L’attestato di prestazione energetica (APE) qualora disponibile;
Nei casi previsti, il Certificato di Prevenzione Incendi, la documentazione INAIL (ex ISPESL) e quant'altro necessario secondo la tipologia dell'impianto;
In particolare l’ispettore/ verificatore accerterà:
Le generalità del responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico;
Che la conduzione e gestione dell’impianto, comprese le operazioni di manutenzione, vengano eseguite secondo le norme vigenti;
Che il libretto d’impianto venga correttamente tenuto e sia compilato in ogni sua parte;
Che la conduzione e gestione dell’impianto, comprese le operazioni di manutenzione siano state eseguite secondo le norme vigenti.
Nel caso in cui, durante le operazioni di controllo, venisse accertata la presenza di evidenti anomalie rispetto alla legislazione vigente in materia di sicurezza degli impianti termici, le stesse verranno registrate sul verbale di visita e successivamente saranno oggetto di specifica segnalazione agli Organi competenti.
Inoltre, in presenza di situazioni di grave pericolosità, l’ispettore potrà richiedere la disattivazione dell’impianto da disporsi con apposito atto da parte dell’autorità competente.
Le ispezioni saranno effettuate previo avviso inviato, almeno 15 gg. prima della data prevista per il controllo, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, indicante la data e le modalità dell'esecuzione del controllo in sito, al responsabile dell’impianto.
Al momento della visita a domicilio, il tecnico incaricato, si presenterà munito dell'apposita tessera di riconoscimento. L’esecuzione delle ispezioni all’interno delle singole abitazioni avverranno normalmente con il consenso ed in presenza degli occupanti delle medesime o di persone da essi delegate.
Si intende a carico dello stesso la convocazione dell’eventuale responsabile d’esercizio e/o manutenzione e dell’occupante dell’immobile se diverso dal responsabile dell’impianto.
La comunicazione indica altresì la possibilità per l’interessato di farsi assistere durante il controllo dal proprio tecnico manutentore - installatore.
Se l'utente non fosse disponibile alla data indicata per la verifica dell'impianto può chiedere di rimandare l’ispezione ad altra data, tale richiesta è da effettuare, con almeno tre giorni d’anticipo, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, via fax o a mezzo posta elettronica certificata entro dieci giorni dal ricevimento della lettera di avviso, contattando la Provincia o l'Ente da essa incaricato per concordare una nuova data che verrà accolta senza alcun onere aggiuntivo.
Qualora l’ispezione non possa essere effettuata nella data concordata per cause imputabili al responsabile dell’impianto, allo stesso è addebitato l’importo di Euro 30,00 (IVA compresa) a titolo di rimborso spese per “mancato appuntamento”; l’ispezione si effettuerà in altra data concordata con il responsabile dell’impianto con le modalità sopra esposte.
Qualora anche questa seconda visita non si possa effettuare per causa imputabile al responsabile dell’impianto, oltre all’onere a titolo di rimborso spese per “mancato appuntamento”, l’Autorità competente, su segnalazione dell’ispettore, provvede ad informare il Comune per gli eventuali provvedimenti di competenza a tutela della pubblica incolumità.
Nel caso in cui si tratti di un impianto alimentato a gas di rete, sarà informata l’azienda distributrice per i provvedimenti previsti ai sensi dell’art. 16, comma 6, del D.Lgs. 23 maggio 2000 n. 164 “Attuazione della direttiva n. 98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale, a norma dell'articolo 41 della legge 17 maggio 1999, n. 144” e successive modifiche;
Qualora il mancato controllo sia imputabile alla società, la stessa procederà ad avvertire l’utente con almeno 24 di anticipo; quanto previsto dal presente comma non si applica nei casi di forza maggiore documentata; sarà in ogni caso cura dell’ispettore fissare l’ulteriore data per la visita di controllo.
Nel caso di morosità saranno attivate le procedure per il recupero del credito, con spese a carico dell’utente.
Ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. n. 74/2013, il Responsabile dell’impianto termico qualora non abbia provveduto alle operazioni di controllo degli impianti di climatizzazione di cui ai punti è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro di cui al comma 5, art. 15 del D.Lgs. 192/2005.
In caso di mancata trasmissione dei rapporti di controllo da parte della ditta incaricata o di trasmissione oltre il termine di 60 giorni dall’effettuazione degli stessi viene applicato a carico del manutentore un addebito di € 10,00 per ogni rapporto di controllo non ricevuto o ricevuto in ritardo.
La mancata redazione del rapporto di controllo tecnico, da parte della ditta incaricata, è punita con la sanzione amministrativa non inferiore a 1000 euro e non superiore a 6000 euro.
Nel caso in cui, durante l’ispezione sui generatori a fiamma alimentati a combustibile gassoso o liquido, venga rilevato un rendimento di combustione inferiore ai limiti fissati dall’Allegato B del D.P.R. 74/2013 e ss.mm.ii, questo, entro 60 giorni, deve essere ricondotto nei limiti dei valori ammessi, mediante operazioni di manutenzione effettuate dal tecnico manutentore, fermo restando l’esclusione del generatore dalla conduzione in esercizio continuo di cui all’art. 4, comma 6, lettera e) del D.P.R. 74/2013.
Il responsabile dell’impianto, dopo l’intervento di manutenzione, dovrà inviare all’Autorità competente la dichiarazione di avvenuto adeguamento dell’impianto (Allegato 6).
Nel caso che la suddetta dichiarazione non venga inviata entro i termini di cui sopra, l’Autorità competente eseguirà una nuova ispezione con addebito. Se durante l’intervento manutentivo si rileva l’impossibilità di ricondurre il rendimento di combustione entro i limiti fissati dall’Allegato B al D.P.R. 74/2013, il generatore dovrà essere sostituito entro 180 giorni dalla data del controllo effettuato dall’ispettore.
Entro 30 giorni dalla sostituzione del generatore di calore, il responsabile avviserà l’Autorità competente utilizzando il relativo modello (Allegato 7).
Trascorsi i termini di cui al punto precedente senza che l’Autorità competente abbia ricevuto la corretta documentazione (la dichiarazione di avvenuto adeguamento impianto, o la comunicazione di sostituzione generatore o la scheda identificativa dell’impianto attestante la sostituzione del generatore) sarà applicata al responsabile dell’impianto la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro prevista al comma 5, art. 15 del D.Lgs.192/2005 e ss.mm.ii..
Nel caso in cui, durante l’ispezione, si rilevino difformità dell'impianto termico rispetto alla normativa vigente, l’ispettore prescrive l’adeguamento.
Il responsabile dell’impianto può eseguire gli interventi entro 60 giorni prorogabili, su richiesta del responsabile dell’impianto termico al soggetto esecutore, per altri 60 per dimostrati motivi tecnici e/o procedurali e/o autorizzativi.
Ad intervento effettuato, il responsabile dell’impianto trasmette al soggetto esecutore la dichiarazione di avvenuto adeguamento dell’impianto (Allegato 6) e, quando prevista, la relazione di conformità ai sensi del D.M. 37/08.
Qualora, in base alla documentazione prodotta non si rilevi l’avvenuto adeguamento alle norme vigenti in materia, l’Autorità competente effettua un’ispezione con addebito.
Nel caso che l’ispezione dia esito negativo, sono applicate le sanzioni amministrative previste al comma 5, art. 15 del D.lgs. 192/05 e ss.mm.ii..
Qualora l’impianto sia alimentato a gas di rete, sarà informata, inoltre, l’azienda distributrice per i provvedimenti previsti ai sensi dell’art.16, comma 6, del D.Lgs. 23 maggio 2000 n. 164 “Attuazione della direttiva n. 98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale, a norma dell'articolo 41 della legge 17 maggio 1999, n. 144” e successive modifiche.
L’autorità responsabile dei controlli, degli accertamenti e delle ispezioni o la diversa autorità indicata dalla legge regionale, come indicato all'art. 283, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 In base a quanto definito nell’Allegato A del DLgs del 19 agosto 2005, n. 192 coordinato con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63, l’Autorità competente è l’autorità responsabile dei controlli, degli accertamenti e delle ispezioni.
Con la Legge Regionale n. 18 del 29 dicembre 2016 la Regione Umbria si avvale della Provincia di Perugia, quale Autorità Competente, per l’attività di ispezione degli impianti termici per tutto il territorio regionale.
È il complesso delle operazioni effettuate dal responsabile dell'esercizio e manutenzione dell'impianto, attraverso comando manuale, automatico o telematico per la messa in funzione, il governo della combustione, il controllo e la sorveglianza delle apparecchiature componenti l'impianto, al fine di utilizzare il calore prodotto convogliandolo ove previsto nelle quantità e qualità necessarie al garantire le condizioni di comfort.
Operatore, dotato di idoneo patentino nei casi prescritti dalla legislazione vigente, che esegue le operazioni di conduzione di un impianto termico.
Insieme delle operazioni necessarie per il normale funzionamento dell'impianto termico, che non richiedono l'uso di utensili ne' di strumentazione al di fuori di quella installata sull'impianto.
Verifica del grado di funzionalità ed efficienza di un apparecchio o di un impianto termico eseguita da operatore abilitato ad operare sul mercato, sia al fine dell'attuazione di eventuali operazioni di manutenzione e/o riparazione sia per valutare i risultati conseguiti con dette operazioni.
Attività che dispone e coordina, nel rispetto delle prescrizioni relative alla sicurezza, al contenimento dei consumi energetici e alla salvaguardia dell'ambiente, le attività relative all'impianto termico, come la conduzione, la manutenzione e il controllo, e altre operazioni per specifici componenti d'impianto.
È il complesso di operazioni, che comporta l'assunzione di responsabilità finalizzata alla gestione degli impianti includente: conduzione, controllo, manutenzione ordinaria e straordinaria, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza, di contenimento dei consumi energetici e di salvaguardia ambientale.
Fluido mediante il quale l'energia termica viene trasportata all'interno dell'edificio, fornita al confine energetico dell'edificio oppure esportata all'esterno.
È il complesso bruciatore-caldaia che permette di trasferire al fluido termovettore il calore prodotto dalla combustione.
È il documento previsto per gli impianti termici: è una vera e propria carta d’identità dell’impianto che contiene, oltre ai dati del proprietario, dell’installatore e del terzo responsabile della manutenzione, la descrizione dei principali componenti dell’impianto, delle operazioni di manutenzione, delle verifiche strumentali e dei controlli effettuati.
Questo libretto deve essere compilato inizialmente dall’installatore nel caso di caldaie nuove, mentre nel caso di impianti già esistenti dovrà essere preparato dal responsabile dell’impianto stesso.
Il libretto di impianto deve essere conservato presso l’appartamento o l’edificio in cui è installato l’impianto.
È il documento fornito dal fabbricante dell’apparecchio o dal costruttore dell’impianto.
E’ un documento importante che va conservato con cura.
E’ diviso in due parti, una per l’utilizzatore, l’altra per l’installatore e il manutentore e fornisce molte utili indicazioni quali valori di rendimento della caldaia, le specifiche elettriche per il collegamento di termostati ambiente e le principali operazioni di manutenzione.
È il documento riportante le operazioni di controllo periodico effettuate da un tecnico qualificato operante sul mercato.
È il contrassegno, da apporre sui rapporti di controllo tecnico.
Come stabilito all’art. 10 del D.P.R. 74/2013, ai fini della copertura dei costi per l’adeguamento e la gestione del catasto degli impianti termici, nonché per gli accertamenti e le ispezioni sugli impianti stessi, è prevista la corresponsione di un contributo da parte dei responsabili degli impianti.
Il contributo viene versato in occasione del controllo di efficienza.
L’ultima definizione di impianto termico, introdotta dalla legge n. 90/2013 che ha modificato il D.lgs 192/05 (art. 2, comma 1, l-tricies), recita:
l-tricies "impianto termico": impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare e' maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.”
Tenuto conto delle finalità del D.lgs 192/05, si ritiene che l’impianto termico debba essere costituito da apparecchi, dispositivi e sottosistemi installati in modo fisso caratterizzanti il sistema edificio/impianto, senza limiti di potenza. La definizione di impianto termico comprende anche l'insieme di più apparecchi a fiamma indipendenti tra loro, installati in modo fisso, al servizio della stessa unità immobiliare, qualora la somma delle loro potenze al focolare non sia inferiore a 5 kW.
Non sono impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate. Tra le singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate sono da intendersi comprese anche:
Gli edifici residenziali monofamiliari.
Le singole unità immobiliari utilizzate come sedi di attività professionali (ad esempio studio medico o legale) o commerciale (ad esempio agenzia di assicurazioni) o associativa (ad esempio sindacato, patronato) che prevedono un uso di acqua calda sanitaria comparabile a quello tipico di una destinazione puramente residenziale.
Sono assimilati agli impianti termici quegli impianti ad uso promiscuo nei quali la potenza utile dedicata alla climatizzazione degli ambienti sia superiore a quella dedicata alle esigenze tecnologiche e/o a fini produttivi, comprendenti anche la climatizzazione dei locali destinati ad ospitare apparecchi o sostanze che necessitano di temperature controllate.
È un impianto termico installato in un edificio di nuova costruzione o in un edificio o porzione di edificio antecedentemente privo di impianto termico.
Interventi di controllo tecnico e documentale in sito, svolti da esperti qualificati incaricati dalle autorità pubbliche competenti, mirato a verificare che gli impianti rispettino le prescrizioni del presente decreto.
Ambiente utilizzato per l'allocazione di caldaie e macchine frigorifere a servizio di impianti di climatizzazione estivi e invernali con i relativi complementi impiantistici elettrici e idraulici, accessibile solo al responsabile dell'impianto o al soggetto delegato.
Insieme degli interventi necessari, svolte da tecnici abilitati operanti sul mercato, per garantire nel tempo la sicurezza e la funzionalità e conservare le prestazioni dell'impianto entro i limiti prescritti.
Dell’impianto termico sono le operazioni previste nei libretti d'uso e manutenzione degli apparecchi e componenti che possono essere effettuate in luogo con strumenti ed attrezzature di corredo agli apparecchi e componenti stessi e che comportino l'impiego di attrezzature e di materiali di consumo d'uso corrente.
Dell’impianto termico sono gli interventi atti a ricondurre il funzionamento dell'impianto a quello previsto dal progetto e/o dalla normativa vigente mediante il ricorso, in tutto o in parte, a mezzi, attrezzature, strumentazioni, riparazioni, ricambi di parti, ripristini, revisione o sostituzione di apparecchi o componenti dell'impianto termico.
È chiunque, pur non essendone proprietario, ha la disponibilità, a qualsiasi titolo, di un edificio e dei relativi impianti tecnologici.
Di un generatore di calore e' la potenza termica del focolare diminuita della potenza termica persa al camino in regime di funzionamento continuo; l'unita' di misura utilizzata è il kW.
Di un generatore di calore e' il prodotto del potere calorifico inferiore del combustibile impiegato e della portata di combustibile bruciato; l'unita' di misura utilizzata è il kW.
È la quantità di calore trasferita nell'unità di tempo al fluido termovettore; l'unità di misura utilizzata è il kW.
Potenza termica utile a pieno carico dichiarata dal fabbricante che il generatore di calore può fornire in condizioni nominali di riferimento.
È il soggetto che, in tutto o in parte, e' proprietario dell'impianto termico; nel caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio e nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche gli obblighi e le responsabilità posti a carico del proprietario dal presente regolamento sono da intendersi riferiti agli amministratori.
Di un generatore di calore e' il rapporto tra la potenza termica convenzionale e la potenza termica del focolare.
Di un generatore di calore e' il rapporto tra la potenza termica utile e la potenza termica del focolare.
L’occupante, a qualsiasi titolo, in caso di singole unità immobiliari residenziali; il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; l'amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio; il proprietario o l'amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.
È un insieme di opere che comportano la modifica sostanziale sia dei sistemi di produzione che di distribuzione ed emissione del calore; rientrano in questa categoria anche la trasformazione di un impianto termico centralizzato in impianti termici individuali nonché' la risistemazione impiantistica nelle singole unità immobiliari, o parti di edificio, in caso di installazione di un impianto termico individuale previo distacco dall'impianto termico centralizzato.
L’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabile dell’impianto che può delegarli ad un terzo (terzo responsabile) conformemente a quanto stabilito nell’art. 6 del D.P.R. n. 74/2013.
Il responsabile dell’impianto o il terzo responsabile da questi delegato deve ottemperare agli obblighi previsti sia al punto 5 “Controllo e manutenzione impianti termici” che al punto 6 “Controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici” delle “Disposizioni Regionali”.
Il cambio di responsabilità deve essere comunicato dal nuovo responsabile all’Autorità competente:
Entro 10 giorni lavorativi se il cambio è conseguente alla nomina di un terzo responsabile o alla nomina di un nuovo responsabile di condominio utilizzando rispettivamente, gli Allegati 3 e 4 delle “Disposizioni Regionali”;
Entro 30 giorni lavorativi se il cambio è dovuto al subentro di un nuovo proprietario o occupante, utilizzando l’Allegato 2 delle “Disposizioni Regionali”. La revoca, la rinuncia o la decadenza dell’incarico di un terzo responsabile di cui al comma 5, lettere b) e c) dell’art. 6 del D.P.R. n. 74/2013, devono essere comunicate all’Autorità competente entro 2 giorni lavorativi, utilizzando l’Allegato 3 delle “Disposizioni Regionali”.
La persona giuridica che, essendo in possesso dei requisiti previsti dalle normative vigenti e comunque di capacità tecnica, economica e organizzativa adeguata al numero, alla potenza e alla complessità degli impianti gestiti, e' delegata dal responsabile ad assumere la responsabilità dell'esercizio, della conduzione, del controllo, della manutenzione e dell'adozione delle misure necessarie al contenimento dei consumi energetici.
Unità immobiliare, a se stante o inserita in un edificio, prevista per l'utilizzo come civile abitazione, effettivamente usata come tale o sede di attività professionale (es. studio medico o legale) o commerciale (es. agenzia di assicurazioni) o associativa (es. sindacato, patronato).
Sono i valori di potenza massima e di rendimento di un apparecchio specificati e garantiti dal costruttore per il regime di funzionamento continuo.
CURIT UMBRIA | Sito Web | |
---|---|---|
Piattaforma per la gestione degli impianti termici
ricadenti nel territorio della Regione Umbria |
www.curit-umbria.it | sol@curit-umbria.it (Sportello Online) |
INFORMAZIONI E MODULISTICA | Sito Web |
---|---|
Regione Umbria | www.regione.umbria.it/energia/impianti-termici |
Ministero dello Sviluppo Economico | www.sviluppoeconomico.gov.it |
ASSOCIAZIONI CONSUMATORI | Sito Web | |
---|---|---|
ADICONSUM | www.adiconsum.it | adiconsumumbria@libero.it |
ADOC | www.adoc.org | umbria@adoc.org |
ACU Umbria | www.associazioneacu.org | acu.umbria@hotmail.it |
CITTADINANZA ATTIVA | www.cittadinanzattiva.it | cittattiv.umbria@libero.it |
MOVIMENTO CONSUMATORI | www.movimentoconsumatori.it | perugia@movimentoconsumatori.it |
ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI | Sito Web | |
---|---|---|
CONFINDUSTRIA PERUGIA | www.confindustria.perugia.it | info@confindustria.perugia.it |
CONFAPI PERUGIA | info@confapiumbria.it |
ASSOCIAZIONI ARTIGIANI | Sito Web | |
---|---|---|
CONFARTIGIANATO | www.confartigianatoperugia.it | segreteria.direzione@confartigianatoperugia.it |
CNA | www.cnaumbria.it | info@cnaumbria.it |
NORMATIVE | |
---|---|
UNI – Ente Italiano di Normazione | www.uni.com |
GAZZETTA UFFICIALE | www.gazzettaufficiale.it |
Il progetto "1000 Tetti Fotovoltaici" proseguirà per tutto il 2011 grazie alla pubblicazione del nuovo C/Energia del GSE che regola l'assegnazione di tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica, ottenuta da impianti fotovoltaici installati nel triennio 2011-2013.
Sarà infatti possibile continuare ad inviare le domande di adesione all'iniziativa e vedere installato sul tetto della propria abitazione un impianto fotovoltaico da 3 kwp con conseguente risparmio di energia elettrica per 20 anni.
L'unica limitazione riguarderà, però, la realizzazione di impianti su pensiline, tettoie e pergole che saranno escluse dalle installazioni a causa delle modificazioni e limitazioni normative introdotte dalla recente norma in premessa richiamata.
PROGETTO: 1000 Tetti FOTOVOLTAICI
le installazioni previste nei comuni di Citerna, Città di
Castello, Costacciaro, Fossato di Vico, Lisciano Niccone, Massa Martana, Monte
Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino, Sigillo, Tuoto sul Trasimeno"
Se la Vostra abitazione presenta una copertura ben esposta a sud, con una superficie utile di almeno 30 m2 , libera da ombre e non è soggetta a vincoli architettonici, urbanistici o ambientali siete i soggetti idonei a presentare domanda in risposta al bando “1000 tetti fotovoltaici – le installazioni previste nei comuni di Citerna, Città di Castello Costacciaro, Fossato di Vico, Lisciano Niccone, Massa Martana, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino, Sigillo Tuoro sul Trasimeno”
Con il bando promosso da Aea, Consorzio ABN e Si(e)nergia si potrà istallare,
nei comuni sopra detti, un impianto fotovoltaico senza assumersi onerosi costi
economici o burocratici.
Con una quota di quattrocentoottanta euro per l’istruttoria della pratica oltre
le spese vive, tra le quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelle da
riconoscere al gestore della rete elettrica per la realizzazione della
interconnessione alla rete di distribuzione locale, i beneficiari del bando
potranno avere gratuitamente l’energia elettrica consumata mediamente da una
famiglia di quattro persone per almeno venti anni.
Gli impianti, oltre che nei tetti, potranno essere istallati anche in altre strutture esistenti quali tettoie, pensiline, lastrici solari che abbiano un’esposizione idonea e senza ombre proiettate da eventuali ostacoli presenti sulla stessa copertura o nelle vicinanze.
Graduatoria “1000 tetti fotovoltaici – le installazioni previste nei comuni di Citerna, Città di Castello Costacciaro, Fossato di Vico, Lisciano Niccone, Massa Martana, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino, Sigillo Tuoro sul Trasimeno” . Aggiornata al 30 settembre 2009.
Dal 12 ottobre in poi inizieranno i sopralluoghi per i "non vincolati" in posizione utile.
Dalla prossima settimana sarà disponibile anche la situazione del Comune di Sigillo.
Per informazioni o chiarimenti :
tecnico@aea.perugia.it
Tel. +39.075.5170824
Il progetto ” Coltiviamo l’energia dei giovani” prevede il coinvolgimento di 5/6 scuole secondarie della provincia di Perugia.
Nei diversi istituti scolastici verranno organizzate giornate di informazione e formazione rispetto alle tematiche relative alle fonti di approvvigionamento energetico, all’efficienza energetica, al problema della carenza di cibo ad i sui collegamenti con le bioenergia, al consumo consapevole e sostenibile di cibo.
Ad ogni scuola verrà suggerito un tema da approfondire e sul quale i ragazzi potranno relazionare durante il convegno organizzato dalla Provincia di Perugia il giorno 17 novembre 2008.
Il 16 ottobre di ogni anno l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura celebra la Giornata mondiale dell'alimentazione per commemorare l'anniversario della sua fondazione, avvenuta il 16 ottobre 1945. Da allora è stata celebrata ogni anno in oltre 150 paesi. http://www.fao.org/getinvolved/worlfoodday/it/
Le Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione sono una serie di iniziative culturali e sociali di ampio respiro che si svolgono dal 1 ottobre al 15 dicembre e che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta alla malnutrizione e sottoalimentazione nel mondo.
Gli eventi in Umbria 16 ottobre - 9 dicembre 2008
Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008 la Provincia di Perugia, il Comune di Perugia, l’Università degli Studi Perugia - Facoltà di Agraria, l’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Perugia, il Comune di Trevi, AIAB Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, Città del BIO e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio intendono realizzare eventi per sensibilizzare gli Enti locali, i cittadini ed in particolare i giovani sulla tematica della Sicurezza alimentare rispetto alle sfide del cambiamento climatico e delle bioenergie attraverso l’organizzazione di varie iniziative.
E’ ampiamente riconosciuta l’efficacia di un’attività di formazione e informazione degli studenti su tematiche quali un uso più razionale dell’energia, il risparmio energetico, le fonti energetiche rinnovabili e i cambiamenti climatici perchè essi diventino dei consumatori di energia molto più responsabili e consapevoli. In questo contesto l’Unione Europea promuove progetti di educazione energetico-ambientale a tutti i livelli.
YEP (Young Energy People) è uno di questi progetti. Lo scopo è quello di incrementare la sostenibilità dell’uso dell’energia, l’uso di fonti rinnovabili e di conseguenza ridurre le emissioni di CO2 nelle Scuole Secondarie di Secondo Grado, negli ambienti di lavoro e, grazie a regole di buona condotta, nella vita di tutti i giorni. Per far questo verrà messo a punto un programma educativo rivolto a studenti di compresa tra i 14 ed i 18 anni, risorse didattiche e metodologie che possano essere usate come punto di partenza per quelle Scuole che desiderano sviluppare una sostenibilità energetica nella loro comunità.
Le scuole coinvolte nella Provincia di Perugia
Documenti scaricabili
Divulgazione
PER CONTATTI:
Ing. Sara Massoli
AEA
Agenzia per l'Energia e l'Ambiente della Provincia di Perugia
Centro Direzionale Quattro Torri-Torre E
Via Corcianese 218
06132 Perugia
Tel.:+39.075.5170824
Fax:+39.075.5173330
“Coltiviamo l’Energia dei giovani”
Il progetto:
Con questo progetto intendiamo coinvolgere studenti ed insegnanti delle scuole
secondarie, selezionandole, nella provincia di Perugia.
L’aea nel proprio sito dedicherà uno spazio al progetto,
Coltiviamo
l’Energia dei Giovani.
Qui insegnati e studenti potranno fruire di materiale didattico/formativo sugli
argomenti relativi all’efficienza energetica e alla certificazione energetica
degli edifici.
Supportati da tale materiale i docenti potranno svolgere lezioni relativi ai
temi anzi detti, fornendo agli studenti spunti di discussione e riflessione.
Rispetto al materiale messo a disposizione studenti ed insegnanti potranno
scegliere di approfondire uno o più aspetti relativi all’utilizzo di biomassa
per la produzione di energia. Per ogni tema (per esempio l’utilizzo di colture
dedicate come il mais per la produzione di bioetanolo - la sostituzione della
foresta con colture di palma per la produzione di olio per l’alimentazione delle
centrali, la possibilità di trasformare un rifiuto organico - come per esempio
uno scarto di lavorazione delle industrie alimentari, in fonte di energia – la
possibilità di impiantare colture dedicate in terreni marginali, riscoprire la
stagionalità dei cibi per risparmiare energia) i ragazzi analizzeranno aspetti
positivi e negativi, con particolare riferimento alle opinioni a favore o contro
che potranno reperire anche con una semplice ricerca in internet. In seguito
prepareranno un breve intervento, anche con l’aiuto di una presentazione,
sull’argomento.
Gli studenti saranno invitati a relazionare al convegno/dibattito organizzato
dalla Provincia di Perugia, che si terrà a Perugia c/o la sala del consiglio
provinciale il giorno 13 dicembre 2010.
Gli studenti coinvolti per recarsi nel luogo del convegno saranno invitati ad
utilizzeranno, all’insegna del risparmio energetico, mezzi pubblici.
A seguire dibattito sugli argomenti trattati.
Risultati attesi
Descrizione evento:
Il progetto ” Coltiviamo l’energia dei giovani” si rivolge alle scuole secondarie della provincia di Perugia. Studenti ed insegnanti potranno, grazie al materiale scaricabile dal sito prendere coscienza ed affrontare le tematiche relative alle fonti di approvvigionamento energetico, all’efficienza energetica, al problema della carenza di cibo ad i sui collegamenti con le bioenergia, al consumo consapevole e sostenibile di cibo. Ogni scuola potrà approfondire un tema rispetto al quale i ragazzi saranno chiamati a relazionare durante il convegno organizzato dalla Provincia di Perugia il giorno 13 dicembre 2010.
Target:
Insegnanti e studenti delle scuole secondarie nel territorio della provincia di Perugia.
Riferimento giornata mondiale alimentare:
L’uso razionale dell’energia può certamente aiutare a combattere la fame nel mondo.
OBIETTIVI ATTESI
Per la riuscita del progetto, in tutti gli Stati partners saranno coinvolti i
seguenti soggetti:
Il progetto si prefigge lo scopo di creare in ciascun Paese coinvolto una
comunità energeticamente sostenibili (SEC) tramite la pianificazione di nuove
strategie energetiche. Queste comunità saranno unite in rete ed avranno
l’obiettivo di rappresentare un punto di riferimento (pionieri) per il
successivo sviluppo su larga scala delle iniziative applicate localmente.
Per la creazione di comunità energeticamente sostenibili sono previste azioni
pilota anche a carattere dimostrativo / divulgativo.
L’azione principale è rappresentata dalla certificazione energetica degli
edifici situati nei distretti urbani in cui sarà sviluppato il progetto. Tale
iniziativa si ritiene prioritaria. Infatti, nonostante sia prossima l’attuazione
della Direttiva Europea relativa proprio alla certificazione energetica degli
edifici, siamo ancora lontani dalla sensibilizzazione della popolazione in
merito a questo nuovo strumento. Finora si è discusso solo ed esclusivamente a
livello tecnico e sono stati coinvolti solo gli operatori del settore. Per una
diffusione condivisa della certificazione appare quindi indispensabile creare
comunità locali in cui sperimentare l’applicazione di questo strumento di
analisi. Tali comunità e le loro reti potranno poi supportare le autorità nella
diffusione su larga scala della certificazione energetica (promozione su larga
scala di una consapevolezza sociale tale da garantire nel breve e medio termine
il raggiungimento degli obiettivi europei).
Tramite questa azione si otterrà l’introduzione del concetto di “governo
energetico” attraverso un approccio bottom up, così come auspicato dalla
Comunità Europea. Stimolando la pianificazione energetica locale si andrà
inoltre a rinforzare la componente energia nel piano di sviluppo sostenibile.
Proprio a partire dai risultati raggiunti con la certificazione energetica, le
autorità locali provvederanno a pianificare le future iniziative politiche ed a
stabilire nuovi standard costruttivi minimi per le successive realizzazioni
edilizie.
Accanto alla certificazione energetica degli edifici, allo scopo di promuovere e
mobilitare cittadini ed attori energetici locali, saranno poste in essere le
ulteriori iniziative di seguito riassunte:
Per creare una comunità energeticamente sostenibile appare infatti
indispensabile intervenire anche a livello di incremento della diffusione dei
sistemi che sfruttano le energie rinnovabili e di iniziative che consentano il
risparmio energetico.
Infine, poiché una comunità urbana non può prescindere dal settore dei trasporti
si intende operare anche tramite le seguenti azioni:
Si tratta di una serie di azioni che hanno come denominatore comune la
sostenibilità energetica, il coinvolgimento dei cittadini e la loro
sensibilizzazione, la creazione di interazione tra mondo politico, mercato
economico e consumatori, lo sviluppo di un approccio innovativo per la riduzione
dei costi delle energie rinnovabili e delle soluzioni di risparmio energetico.
PARTNERS EUROPEI
Le maggiori problematiche che hanno coinvolto l’illuminazione di esterni frenandone lo sviluppo rispetto a quella di interni sono state:
Lo scopo del progetto è chiaro fin dal titolo “Efficienza energetica
nell’illuminazione esterna delle aree urbane”. L’obiettivo fondamentale è quindi
sviluppare le opportune soluzioni compatibilmente con l’attuale stato dell’arte
e delle applicazioni tecniche, per analizzare, pianificare e migliorare le
misure di risparmio energetico attraverso il miglioramento dell’illuminazione
degli esterni.
L’illuminazione elettrica è distribuita approssimativamente per il 28% nel
settore residenziale, 48% nel settore dei servizi e 8% per le strade e gli altri
impieghi. I progetti precedenti miravano alla riduzione dei consumi energetici
nell’impiego per l’illuminazione di interni, essendo questa la maggiore aliquota
di consumo. D’altro canto, la maggioranza dei presidi luminosi installati nelle
città europee è vecchia di più di 20 anni ed è in procinto di essere sostituita
a causa sia per il servizio offerto che per l’adeguamento alle disposizioni di
tematica ambientale, vi è quindi un considerevole quantitativo di energia che
potenzialmente può essere risparmiata introducendo opportune soluzioni tecniche.
Il progetto impiegherà le strategie elaborate e già operative nel settore
dell’illuminazione degli interni. Ogni partner selezionerà ed individuerà una
parte della sua città da osservare, quindi valuterà e migliorerà le
installazioni luminose già presenti o ne progetterà di nuove se necessario.
Verranno prese in considerazione tutte le tipologie di illuminazione esterna
come strade, parchi, parcheggi per determinare il posto ottimale per
l’intervento.
Si svilupperanno linee guida sull’ottimizzazione dell’illuminazione pubblica e
si proporranno modelli per offerte monetarie nel settore dell’illuminazione
pubblica.
In ultima istanza si prevede di istituire un numero di telefono gratuito per i
cittadini che vorranno denunciare un malfunzionamento dell’illuminazione
pubblica in modo tale da intervenire prontamente.
Il progetto prevede 6 fasi:
I principali obiettivi industriali e tecnici del progetto sono riassumibili in:
I principali obiettivi sociali sono:
PARTNERS EUROPEI
RISULTATI OTTENUTI
Il Progetto si è svolto partendo dalla realizzazione pratica di esempi che
analizzati hanno fornito, agli addetti ai lavori, strumenti a supporto della
progettazione e la realizzazione di misure di risparmio energetico per il
miglioramento dell’illuminazione pubblica.
I partners italiani per il loro studio hanno individuato nel Ponte delle Torri a
Spoleto un’area di interesse storico – architettonico e sociale.
Il Ponte è utilizzato per attività di svago come il passeggio, circolazione in
bicicletta, con pattini nonché meta per le osservazioni astronomiche.
Dopo un’attenta analisi dell’impianto di illuminazione del sito in oggetto si
sono resi necessari alcuni interventi volti sia alla razionalizzazione dei
consumi elettrici sia al miglioramento dell’illuminazione nell’ottica della
sicurezza delle persone che transitano sul Ponte e per evitare atti di
vandalismo. Il primo intervento è stato quello di automatizzare il sistema di
accensione e spegnimento per abbattere i costi di consumi dovuti ad un
irregolare sistema. Conseguentemente si è provveduto a sostituire le vecchie
lampadine ad incandescenza (a bassa efficienza e tempo di vita ridotto) con
lampade a risparmio energetico e lampade ai vapori di sodio ad alta pressione
che hanno alte efficienze e bassi consumi. Sono stati anche sostituiti i punti
luce preesistenti con punti luce che diffondono la luce in maniera tale da non
provocare inquinamento luminoso e in accordo con la peculiarità architettonica
della struttura.
I risultati di questo studio sono in accordo con gli obbiettivi proposti dal
Progetto di abbattimento dei consumi elettrici e conseguentemente delle
emissioni inquinanti.
Nel centro storico di una città, cuore della vita socio – culturale sia per i
cittadini che per i turisti, ogni particolare strutturale, viario, urbanistico
non può essere trascurato.
Nelle città che presentano un’architettura medioevale, o comunque storica,
l’illuminazione pubblica riveste un ruolo fondamentale per la valorizzazione
della città stessa. Durante le ore diurne i giochi di luce aumentano il fascino
delle pietre degli edifici dei centri storici, esaltando i colori, le
architetture centenarie ed i suggestivi scorci. Durante i periodi di buio,
dovuti non solo al calare del sole ma anche alle condizioni metereologiche,
questo compito è demandato all’illuminazione pubblica.
A partire dallo studio condotto sulla città di Spoleto in seno al Progetto
Europea En-Light, si sono potute definire delle linee guida generali che possono
essere un valido supporto per tutte quelle realtà in cui si necessita di un
rinnovamento dell’illuminazione nel rispetto della politica di risparmio
energetico ma anche delle caratteristiche storico – architettoniche delle città.
Il progetto nello specifico consta di 5 fasi:
PARTNERS EUROPEI
Cork County Council (Ireland), Sherwood Energy Agency (United Kingdom),
Intertermo Concept srl (Romania), Energy Action (Ireland), Agenzia per L’Energia
e l’Ambiente della Provincia di Perugia (Italia), Comune di Perugia (Italia).
RISULTATI
All’interno del programma comunitario SAVE, il Progetto A.P.P.E.E.L. ha come
finalità il risparmio e l’uso corretto dell’energia all’interno delle abitazioni
di edilizia residenziale.
Scopo del progetto è la sensibilizzazione dei responsabili politici locali per
una politica sempre più attenta all’uso razionale dell’energia, nelle abitazioni
di edilizia residenziale destinate alle famiglie a basso reddito.
Solo alcune Amministrazioni comunali hanno inserito all’interno dei propri
regolamenti edilizi norme per la riduzione dei consumi energetici e le emissioni
inquinanti. Le linee di intervento dettate dal Progetto e quindi applicate alla
realtà perugina, possono essere seguite dai Comuni che intendono sensibilizzare
le Autorità locali ed i gestori dell’edilizia residenziale sul tema del
risparmio energetico nell’edilizia.
Per quel che riguarda Perugia, è stato approvato, da parte del Consiglio
Comunale, il Piano Energetico Ambientale Comunale, che già contiene tutti gli
elementi per poter valutare eventuali iniziative in campo energetico. In accordo
con i contenuti del PEAC il Comune di Perugia intende inserire, all’interno del
nuovo Regolamento Edilizio attualmente in fase di stesura, iniziative orientate
al risparmio energetico nell’edilizia.
Nel territorio del comune di Perugia l’edilizia residenziale è gestita dal
Comune di Perugia e dall’ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale), che
ha collaborato in questo progetto.
Il progetto A.P.P.E.E.L. chiedeva di valutare in prima istanza gli standard
energetici presenti negli alloggi di edilizia residenziale.
E’ stato quindi censito il parco edilizio esistente, in base all’anno di
costruzione.
La varietà del parco edilizio residenziale esistente, consistente in 1597
alloggi, è stata rappresentata da 4 edifici, in base alle caratteristiche:
architettoniche (fattezze e dimensioni); strutturali ed energetiche (materiali
impegnati e scelte costruttive) ed all’anno di costruzione in riferimento
all’evoluzione della legislazione energetica in ambito edilizio, in particolare
alle prescrizioni della Legge 373 del 1976 e la Legge 10 del 1991. Gli edifici
oggetto dello studio sono stati: edificio realizzato nel 1932 (inizio 1900),
composto da 4 appartamenti; edificio composto da 24 appartamenti, costruito nel
1947 (immediato dopoguerra); edificio composto da 32 appartamenti, costruito nel
1987 (a cavallo fra la L. n. 373/76 e la L. n. 10/91); edificio composto da 8
appartamenti, costruito nel 1997 (dopo la L. n. 10/91)
.
Nella prima fase, il progetto ha previsto
l’analisi energetica degli edifici rappresentativi prescelti, eseguita con
strumenti software dedicati.
Dagli studi condotti sul campione si evince che il 72% degli alloggi
esistenti risultano essere entro i parametri della attuale legge 10/91, in
quanto realizzati dopo il 1976 e che gran parte degli alloggi più vecchi hanno
comunque subito nel corso del tempo, lavori di ristrutturazione (vetri doppi,
isolamento del tetto, ecc.), che hanno contribuito al miglioramento delle
caratteristiche energetiche
L’esigenza poi di adeguarsi alle recenti direttive comunitarie con
l’introduzione, in un immediato futuro, di un sistema di certificazione
energetica degli edifici, incentiverà le iniziative di riqualificazione edilizia
destinate al miglioramento del livello energetico delle abitazioni: l’auspicio e
l’invito è quello che, sin da ora, possa essere implementato un sistema di
certificazione sperimentale sugli edifici di edilizia residenziale pubblica.
OBIETTIVI ATTESI
Il Progetto si è proposto di progettare modelli di sviluppo per specifiche
realtà urbane, al fine di dimostrare la flessibilità e l’auspicabilità di una
vita cittadina futura in accordo con le richieste di sostenibilità. I concetti
sviluppati gettano le basi per città che sono il motore del futuro sviluppo
sociale, culturale ed economico.
Gli obiettivi che il progetto Ecocity si pone sono:
Tali obiettivi verranno raggiunti utilizzando le seguenti strategie:
Azioni:
Il progetto, della durata di 36 mesi, prevede 3 fasi:
PARTNERS EUROPEI
31 partners di 9 nazioni tra cui l’Italia per la quale i partners sono stati:
Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Perugia, PRAU di Roma,
Ecoazioni di Gubbio.
RISULTATI OTTENUTI
La realtà urbana scelta per l’Italia è stata la città di Umbertide. Il lavoro ha
affrontato sia aspetti urbanistici che la mobilità. In particolare per
un’ipotesi di mobilità sostenibile è stata studiata la possibilità di arrivare
ad una città servita da linee di bus elettrici che colleghino due grandi
parcheggi posti a nord ed a sud del centro urbano, con la stazione centrale,
servendo tutti i quartieri, evitando così il traffico privato. Si è ipotizzato
l’aumento delle piste ciclabili illuminate con lampioni alimentati ad energia
solare ed il noleggio di motorini e autovetture elettriche nella zona della
stazione ferroviaria. È stato altresì auspicato il potenziamento della rete
ferroviaria per limitare il trasporto su gomma sia di passeggeri che di merci.
Non va sottovalutata l’importanza industriale della Alta Valle Umbra anche come
snodo nella connessione tirreno – adriatico: da un punto di vista della mobilità
sostenibile l’ideale sarebbe creare un asse su rotaia decrementando quello su
strada.
La crescita urbana si pone spesso in contraddizione con quelli che sono gli
intenti per uno sviluppo sostenibile. Lo sviluppo delle strutture urbane sia
spaziale che funzionale, non sempre è tale da limitare il volume del traffico
conseguente nonché l’impatto sull’ambiente. Le misure per promuovere modelli di
trasporto sostenibile, sono spesso invalidate da questo trend, dominando ancora
il concetto e l’implementazione dello sviluppo pianificato.
Le risorse devono essere preservate per le generazioni future. In particolar
modo sono a repentaglio: territorio (espansione del tessuto urbano), fonti
energetiche (fonti fossili), l’ambiente, e soprattutto le risorse umane (salute
e qualità della vita).
In contrasto con questo trend si pongono gli obbiettivi dell’Unione Europea per
l’evoluzione di uno sviluppo sostenibile e per un progresso dell’ambiente urbano
che implichi: un sistema urbano bilanciato; promozione di modelli di sviluppo
che equilibrino risorse ed efficienza; minimizzare l’espansione verso territori
incontaminati dall’urbanizzazione.
Il progetto mirava quindi a studiare modelli nelle diverse realtà europee da
seguire per costruire le “città di domani”.
OBIETTIVI
E’ noto che il potenziale delle Energie Rinnovabili sia altissimo, tuttavia il
loro sfruttamento si scontra con una serie di significative barriere non –
tecniche dovute a fattori tecnologici, politici, sociali, economici e
amministrativi.
L’obiettivo principale del progetto SIREN è quello di costruire una strategia
partecipata per favorire i meccanismi decisionali ed il consenso verso le
energie rinnovabili nelle città europee. Tutto ciò al fine di contribuire a
trovare soluzioni per superare le barriere non tecniche e sviluppare la
conoscenza dell’utilizzo delle risorse rinnovabili su scala europea.
Attualmente gli ostacoli non tecnici allo sviluppo delle fonti di energia
rinnovabili in Europa sono disseminati all’interno dei diversi attori sociali,
politici, tecnici, ognuno dei quali produce spesso barriere di diverso grado e
livello, con differenze ulteriori fra Stato e Stato.
L’assenza di un tavolo di concertazione comune e continuativo tra questi
soggetti comporta inoltre che i progressi in un determinato settore di alcuni di
essi non siano recepiti e sostenuti dagli altri.
(ad esempio: una buona legge per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili
può risultare inefficace se non è sostenuta da una presa di coscienza del
problema da parte degli abitanti e dell’imprenditoria).
Il progetto SIREN intende innanzitutto creare una rete tra città Europee di
latitudine e contesto socio – economico diversi, al fine di sviluppare scenari
di simulazione dei futuri energetici possibili nelle singole realtà, con
particolare riferimento all’utilizzo delle energie rinnovabili. Ogni città sarà
supportata dall'Agenzia di Energia locale che avrà un ruolo principale nella
definizione di parametri socioeconomici necessari per promuovere la diffusione e
l'integrazione nei sistemi di energia della città.
Gli obiettivi generali principali di Siren sono:
stabilire una visione futura per ogni città mettendo evidenza il "lato morbido"
dell’innovazione ( cioè: l'impatto socio-economico e ambientale);
identificare gli impedimenti e i fattori di successo delle tecnologie verso
l’innovazione sostenibile e delle tecnologie sociali che fornisce un sostegno
efficace per costruire la consapevolezza e l'addestramento dei proponenti e
utenti negli elementi socio-economici che sono emersi e agevolare così
l'integrazione della tecnologia nella città;
confrontare esperienze europee di dichiarazione e attivare la ricaduta
potenziale in termini di strategie e di integrazione coordinate di scopi
aggiuntivi e valori per le rete di città in termini di schemi sostenibili e di
strutture socio-economiche .
Gli scenari partiranno dalla situazione energetica attuale delle città della
rete e saranno utilizzati come base per attuare processi di partecipazione,
coinvolgendo attori locali (politici, imprenditori, abitanti, tecnici)
attraverso l’uso della metodologia EASW (DG XIII). Questo metodo è mirato a
stimolare una discussione pubblica e creare un rapporto equilibrato tra società,
tecnologia e ambiente, identifica, attraverso una discussione tra vari soggetti,
le barriere di rallentamento. Deve essere sottolineato che l'Unione Europea,
infatti, ha registrato e ha adottato il metodo EASW per distinguere una
metodologia precisa per sostenere azioni locali a livello europeo sul tema di
sviluppo sostenibile e rafforzare collegamenti tra sviluppo tecnologico e
necessità socioeconomiche e ambientali emergenti.
RISULTATI
L'applicazione dell’EASW-Energy aiuterà ad:
Gli elementi di successo emersi dai workshop evidenzieranno il superamento delle
barriere nei singoli contesti, e saranno messi a disposizione della rete.
L’innovazione del progetto è basata su di un “programma di concertazione”
impostato su due livelli:
OBIETTIVI
Teach è un progetto attuato nell’ambito del programma SAVE dell’Unione Europea
il cui scopo è quello di promuovere una metodologia di analisi energetica degli
edifici scolastici, condivisa con gli studenti europei.
I destinatari del progetto sono, in primo luogo, gli studenti delle scuole
superiori, i quali devono essere sensibilizzati ed indirizzati verso le
politiche di risparmio energetico ed, in secondo luogo, le amministrazioni
pubbliche in quanto responsabili della gestione del patrimonio scolastico.
Inoltre proprio alle amministrazioni pubbliche è rivolto lo strumento di analisi
energetica degli edifici elaborato nell’ambito del progetto.
Il principio su cui si basa tutto il lavoro è quello di favorire un uso
razionale delle fonti energetiche disponibili. Ciò si traduce nella ricerca di
una valida metodologia per l’analisi energetica degli edifici scolastici, svolta
direttamente dagli studenti.
Il cuore del progetto è quindi l’aspetto energetico sia in termini di
miglioramento delle prestazioni degli edifici, innalzamento del comfort interno
e risparmio delle risorse ambientali sia e soprattutto in termini di educazione
degli alunni alle problematiche di energy – saving.
Infatti si è voluto che lo strumento fosse utilizzato non da tecnici
specializzati o esperti del settore, ai quali sono chiari i concetti di comfort
termico e le problematiche di energy – saving, ma dagli stessi studenti delle
scuole.
Grazie al lavoro svolto nell’ambito del progetto e grazie agli approfondimenti
preparati dai tutors, gli studenti delle scuole in esame hanno potuto maturare
una nuova coscienza energetica. Quest’esperienza ha consentito loro di osservare
con occhi diversi la realtà che li circonda e comprendere il perché di certi
effetti che essi stessi subiscono quotidianamente. Inoltre gli è stata insegnata
l’importanza del risparmio energetico e quindi la necessità di ridurre gli
sprechi, anche piccoli, che spesso vengono causati per semplice disattenzione.
Infine gli allievi hanno appreso dapprima le cause dei consumi errati e
successivamente gli interventi piccoli e grandi che è possibile attuare.
Le tappe fondamentali del progetto sono state le seguenti:
Dall’analisi svolta è emerso che in tutti gli edifici la gestione non è ottimale
perché esistono sprechi più o meno rilevanti. Sono quindi stati individuati
tutti i possibili interventi migliorativi (sostituzione degli infissi,
sostituzione di macchinari obsoleti, razionalizzazione dei consumi, uso
dell’illuminazione naturale ecc.) e sono stati ipotizzati anche cambiamenti
radicali in direzione delle energie alternative (uso dell’energia solare per il
riscaldamento o degli impianti fotovoltaici per la produzione di energia
elettrica).
RISULTATI
I benefici del progetto Teach sono legati alla sua diffusione in tutto il
territorio europeo.
A tale scopo sono stati realizzati sia un CD rom sia un
sito internet
in cui sono riportate tutte le attività svolte e i documenti elaborati nel corso
delle stesse, oltre alla possibilità di contattare direttamente i partners del
progetto.
Sia il sito che il cd-rom sono disponibili in lingua inglese e in lingua
italiana.
Si è scelto di adottare questi due sistemi perché essi (in particolare il sito)
attualmente risultano essere i mezzi di diffusione più potenti.
In sintesi, il progetto Teach si è concluso con successo.
Infatti il lavoro svolto potrà contribuire in maniera significativa al
miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici negli stati
membri dell’Unione Europea.
Per il buon esito del progetto è risultata fondamentale la stretta
collaborazione che si è creata fra i partners, provenienti da tre diversi paesi
europei (Austria, Irlanda e Italia).
Quest’esperienza ha infatti permesso di stringere rapporti che potranno
continuare in futuro con nuove iniziative nell’ambito delle direttive
dell’Unione Europea.
Va poi sottolineato che il merito del risultato ottenuto spetta anche ai tutors
e agli studenti delle scuole che si sono impegnati a fondo per il raggiungimento
degli obiettivi preposti.
Coinvolgere studenti, docenti e Amministrazioni pubbliche è senz’altro un ottimo
modo per penetrare nella società civile e coinvolgere la cittadinanza nelle
iniziative di risparmio energetico.
In fondo il settore scolastico non è altro che un trampolino di lancio per
suscitare nuovi interessi e nuove attività professionali in ambito energetico.
Ecco perché uno dei maggiori risultati ottenuti è stato l’interesse che si è
riusciti a sollevare anche in altre scuole ed in altre realtà.
Ora il progetto Teach è a disposizione di tutti grazie al sito internet ed al cd
– rom realizzati.
Di certo il lavoro svolto ha già contribuito a creare familiarità con la materia
energetica e potrà implementare in maniera significativa il concetto di uso
razionale dell’energia.
L’oggetto di questo studio è la verifica sperimentale dell’impatto energetico ed
ambientale di quattro azioni finalizzate alla gestione della mobilità. (1. Tempi
ed orari della città; 2. Introduzione di corsie preferenziali; 3. Sistemi
alternativi di trasporto; 4. Sistema di tariffazione).
Tutte queste misure affrontano la tematica della mobilità e del trasporto urbano
a livello globale, e mirano alla riduzione dei consumi energetici, in sintonia
con quanto stabilito nell’accordo di Kyoto.
Lo scopo verrà raggiunto attraverso:
Paese | Area | Partner |
Italia | Perugia | AEA – APM – Comune |
Spagna | Valladolid | AEMVA - AUVASA |
Il progetto Astarte è stato finalizzato all’ottimizzazione delle risorse energetiche utilizzate nel sistema dei trasporti pubblici attraverso l’attuazione di una strategia volta al miglioramento della mobilità sui percorsi principali della città di Perugia ed alla riduzione del livello dei gas emessi dai mezzi di trasporto attraverso l’incremento dell’efficienza energetica. Obiettivo principale del progetto è stata la verifica dell’impatto energetico ed ambientale di quattro diverse azioni miranti al miglioramento della gestione della mobilità in termini di:
Il settore dei trasporti è stato ritenuto prioritario nella strategia di
riduzione del consumo energetico in quanto esso assorbe il 30.4% del consumo
energetico nazionale; in particolare, il sistema dei trasporti su strada sono
responsabili per il 90% del consumo energetico del settore (il traffico urbano
detiene il 30-35%). Appare quindi evidente la necessità, per le amministrazioni
pubbliche, di creare strumenti e metodologie di organizzazione della mobilità
innovativi, che possano cioè minimizzare l’impatto ambientale
mantenendo l’efficienza dei servizi di trasporto offerti.
Il progetto è stato sviluppato dall’Agenzia per l’Ambiente e l’Energia con la
partecipazione di APM (Agenzia Perugina per la Mobilità) ed in parternariato con
AEMVA (l’Agenzia per l’Ambiente e l’Energia della Municipalità di Vallidolid),
ed AUVASA (Autobuses urbanos de Vallidolid), la corrispondente spagnola
dell’agenzia perugina dei mezzi di trasporto pubblico.
Gli interventi nei due Paesi sono stati differenziati sulla base delle diverse
realtà comunali.
L’azione finalizzata al miglioramento della percorribilità stradale
ha avuto ad oggetto, per il comune di Perugia, Via Settevalli, cioè l’arteria di
maggior traffico della zona industriale della città. I problemi di
congestionamento della via, dovuti principalmente alla presenza di un complesso
sistema semaforico nelle principali intersezioni dell’area, sono stati in buona
parte risolti attraverso la modifica del senso di percorrenza avvenuta alla fine
del 1999. Questo ha permesso la diminuzione del 23% del totale delle ore di
ritardo degli autobus (pari a 325 ore in meno rispetto l’anno precedente), e una
riduzione del consumo di diesel pari a 2950 litri. Inoltre, la modifica ha
consentito l’aumento della velocità media di percorrenza del traffico stradale
che è passata da 5 km/h a 45 km/h. Considerando che il traffico giornaliero
dell’area si attesta sui 35.000 veicoli, si comprendono facilmente i vantaggi
derivanti dalla fluidità di scorrimento dei veicoli. Nel prossimo futuro è
prevista l’introduzione, nei percorsi di maggiore affluenza, di nuove corsie
preferenziali che condurranno al centro storico della città.
L’azione relativa all’individuazione di
sistemi di trasporto
alternativi
ha avuto ad oggetto lo sviluppo della rete di scale
mobili, percorsi meccanizzati ed ascensori, implementata già dal 1983. Nel 1999
alla rete è stato aggiunto un nuovo percorso che collega la stazione ferroviaria
di S. Anna a Corso Cavour, nel centro storico. Sebbene non siano ancora
disponibili i dati indicanti l’utilizzo della rete di ascensori e scale mobili
nell’anno in corso, si può senz’altro affermare che il sistema così articolato
ha avuto la piena approvazione di cittadini e turisti, che l’hanno ampiamente
utilizzato. La stima del carburante risparmiato con questo sistema può essere
fatta solo ipotizzando il consumo che se ne sarebbe fatto qualora la rete di
comunicazione per e dal centro storico non fosse esistita: è
stato verificato che la realizzazione della rete ha permesso di evitare
l’ingresso al centro storico – nel periodo gennaio 1998/marzo 2000 –di
16.570.000 veicoli, consentendo il risparmio di almeno 4.140.000 litri di
carburante. Il comune di Perugia ha quindi deciso di sviluppare ulteriormente la
rete di collegamento con il centro storico che, al momento, consta di tre
percorsi di scale mobili e due ascensori ad alta capacità, e di realizzare un
sistema di controllo centralizzato dei percorsi.
Per l’azione relativa al sistema tariffario sono state
sperimentate, nei mesi di Febbraio, Marzo, Aprile e Maggio 2000, quattro
“domeniche ecologiche” con particolari limitazioni nel traffico privato e
servizi di libero transito. L’affluenza di persone nel centro storico, in numero
variabile a seconda degli eventi organizzati in queste occasioni, sono state in
numero tale da suggerire l’abbassamento delle tariffe dei parcheggi situati
nelle vicinanze del centro storico della città.
Per la città di Vallidolid, il progetto è stato sviluppato attraverso azioni
finalizzate all’analisi della mobilità cittadina, all’impiego di carburanti
alternativi negli autobus dalla Società di trasporto pubblico AUVASA, nonché
alla costruzione di corsie preferenziali e di un grande parcheggio sotterraneo.
Il progetto ha consentito un notevole incremento del numero di passeggeri nel
sistema di trasporto pubblico, con la conseguente diminuzione del consumo del
carburante dovuto all’uso di mezzi privati: confrontando i dati degli ultimi 5
anni (1995/1999) si è visto che, a fronte del costante incremento del consumo di
carburante, l’aumento dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici ha permesso
un risparmio di 208.125 litri di carburante per un totale di 94.456.292 pesetas
e ha ridotto notevolmente l’inquinamento ambientale dovuto a gas di scarico. La
Società AUVASA sta poi progressivamente sostituendo, in attuazione del progetto,
l’impiego di motori diesel con motori GPL ed attualmente su 115 mezzi solo 40
sono ancora funzionanti con carburante diesel.
Il progetto appena concluso, oltre ad avere realizzato risultati significativi
nella riduzione dell’inquinamento dovuto ai gas di scarico e la
razionalizzazione della mobilità cittadina, risponde anche pienamente ai
requisiti di trasferibilità delle informazioni e delle esperienze sul
piano internazionale, proponendosi quale strumento per il monitoraggio e lo
sviluppo di iniziative analoghe.
Il progetto consiste in una campagna per il risparmio energetico dove il protagonista principale è FLICK , un simpatico interruttore , un personaggio animato virtuale inserito nel portale web, punto d’incontro virtuale per le scuole. Per le scuole è stato sufficiente registrarsi al sito www.flicktheswitch.eu per partecipare e diventare protagoniste del progetto infatti partecipando alle varie attività ,competizioni, forum potranno essere premiati come campioni “FLICK THE SWITCH”!
Il progetto
Le scuole Umbre di Flick & i lavori prodotti:
Dir. Did. Magione - plesso Villa Soccorso
Dir. Did. Corciano A. Capitini
Scuola media Bonfigli Corciano
Ist. Comprensivo "Ten. Ugo Marini" Bevagna
Ist. Comprensivo "G. Marconi" Terni
Scuola media "G. Mazzini" Magione
IPSCT "Italo Calvino" Città della Pieve
Liceo scientifico Mazzatinti Gubbio
ITIS "L. Da Vinci" Foligno
PER CONTATTI:
Francesca Pignattini
AEA - Agenzia per l' Energia e l' Ambiente della Provincia di Perugia
Centro Direzionale Quattro Torri -Torre E
Via Corcianese 218
06132 Perugia
Tel.:+39.075.5170824
Fax:+39.075.5173330
PROGETTO: EYE Manager
(European Young Energy Manager
Championship)
Sito web: www.eyemanager.eu
“Campionato per il miglior EYEManager di energia”
EYEManager Championship è un progetto europeo che si colloca all’interno del programma Energia Intelligente Europa “IEE”, inizionel Settembre 2008 ed avrà una durata di 30 mesi.
Coordinatore del progetto è l’Agenzia per l'Energia e l' Ambiente della Provincia di Perugia e il consorzio è formato da 16 partner di 9 diversi paesi europei: Italia, Svezia, Grecia, Portogallo,Slovenia, Romania ,Bulgaria, Spagna e Polonia.
Sono stati coinvolti come partner, oltre a istituti e Agenzie energetiche locali dei suddetti Paesi, soprattutto le scuole superiori con studenti di età compresa tra i 15-18 anni.
La competizione e le regole dell' "EYEManager Championship"
Risorse e strumenti didattici
Materiale Informativo
Sintesi
Gli indici di sostenibilità ambientale per il 2005 derivati da Environnental
Sustainability Index 2005 (Cfr. All. 1) classificano l’Italia al 61° posto, su
146 Paesi in esame.
Il rapporto citato rileva “che ad ogni livello di sviluppo alcuni Paesi
gestiscono i loro problemi di controllo dell’inquinamento e gestione delle
risorse meglio di altri.
I Paesi sopra la linea di regressione mostrano risultati superiori alle
aspettative in base al reddito; le prestazioni di quelli sotto la linea – (e
l’Italia è tra questi) – sono invece sottodimensionate, dato il loro livello di
sviluppo”.
Nonostante una relazione causale non sia comprovata i dati suggeriscono che
l’attenzione portata di recente alla buona governance è da ritenersi
giustificata.
Governance è un concetto in evoluzione, che trova applicazione corrente in
diversi campi e specialmente in economia e nelle scienze politiche e sociali.
L’utilizzo del termine corrisponde all’esigenza di dar conto della realtà delle
organizzazioni democratiche, nelle quali un potere diffuso è non solo legittimo
ma anzi auspicabile, perché benefico ai fini della realizzazione degli scopi
comuni.
Le politiche ispirate alla sostenibilità, in particolare, si rafforzano facendo
ricorso a questo concetto.
La regione Umbria ritiene che l’ipotesi di Progetto proposta (coinvolgente nei
contenuti le Municipalità più significative della Regione, nel merito le Agenzie
per l’Energia e l’Ambiente operative nella Regione, nel metodo l’intera
collettività regionale) sia un piccolo contributo, però di grande significato,
offerto al miglioramento della Governance locale per uno sviluppo economico e
sociale sostenibile e condiviso.
Gli edifici di proprietà pubblica rappresentano un settore di rilievo nel quale
è necessario concentrare gli sforzi per l’efficientizzazione energetica.
Le azioni che l’amministrazione attua sul proprio patrimonio hanno un doppio
obiettivo: oltre ad apportare benefici diretti per quanto riguarda il risparmio
energetico (gli interventi di risparmio comportano mediamente riduzione dei
consumi, sia sul fronte termico che sul fronte elettrico tra il 20% e il 50%, a
seconda delle condizioni di partenza dell’edificio e degli impianti), sono da
considerarsi anche come azioni dimostrative che agiscono come stimolo per il
settore privato.
Gli obiettivi generali del progetto hanno vasto respiro ed interessano
principalmente l’ambiente:
L’esecuzione del progetto sarà divisa in diverse fasi:
L’organismo proponente è la Regione Umbria – Assessorato Ambiente e Sviluppo.
Le Municipalità individuate per la realizzazione del Progetto sono le seguenti
(in ordine alfabetico):
Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugina, Spoleto, Terni.
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Data ultimo aggiornamento: aprile 2019
L'Agenzia per l'Energia e l'Ambiente è ad oggi una società a responsabilità limitata, di diritto privato ma a totale capitale pubblico cosiddetta "in house providing".
L'Agenzia per l'Energia e l'Ambiente della Provincia di Perugia S.p.a., nasce su iniziativa della Provincia di Perugia, nel 1997 in risposta al bando europeo SAVE II.
La compagine societaria era composta da soggetti pubblici e privati.
La Società ha operato per oltre quattordici anni nel territorio della Provincia di Perugia, mettendo a disposizione delle comunità, del sistema economico e degli enti locali un'esperienza di crescente valore ed interesse nel settore energetico ed ambientale.
Nel corso dell'anno 2011, si sono create le condizioni per cui la Provincia di Perugia, socio fondatore dell'Agenzia per l'Energia e l'Ambiente della Provincia di Perugia, ha rilevato le quote dei soci privati, al fine di costituire una Società a totale capitale pubblico secondo il modello "in house providing".
A Giugno 2011 l'Assemblea dei soci ha approvato il nuovo statuto che vede la modifica della ragione sociale e dell'oggetto sociale.
"L'Agenzia per l'Energia e l'Ambiente srl", questa è la nuova ragione sociale, opera nel settore degli impianti termici, ed effettua il servizio di verifica e controllo dell'esercizio e manutenzione degli impianti termici, ai sensi dell'art. 31 Legge n.10/1991 e del D.Lgs 192/2005 e smi, nonchè ai sensi di qualsiasi disposizione futura, nazionale e comunitaria, che disciplinerà la materia.
La società esercita l'attività anzi detta per affidamento diretto in concessione da parte della Provincia di Perugia che dal 30 novembre 2017 è Socio Unico.
CAPITALE SOCIALE: Euro 45.198,34
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